Altre
Meditazioni Torna alla Home page
Gesù e Medico
II a Pietro 3,8-10 8 Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. Matteo 11,1-5 1 Quando ebbe finito di dare le sue istruzioni ai suoi dodici discepoli, Gesù se ne andò di là per insegnare e predicare nelle loro città. Apocalisse 21,1-4
La predicazione della parola è la parte centrale, per noi la più importante, del nostro culto domenicale. All’incirca da duemila anni i credenti in Gesù Cristo si riuniscono per ascoltare la sua parola prendendo sul serio la piccola frase: la fede viene dall’ascolto. Non a caso quando incontriamo nella vita di tutti i giorni una persona che si pone delle domande, di quelle domande essenziali che ci siamo posti anche noi, gli diciamo: vieni al nostro culto. Potremo dire in altre parole vieni a sentire la buona novella che Gesù ci ha portato, la speranza che ha cambiato la nostra vita, rendendola migliore. Almeno questo lo sappiamo fare, è la nostra piccola evangelizzazione che sappiamo fare, invitare all’ascolto della parola di Dio. Oggi vi voglio parlare di un aspetto tralasciato molto spesso nella nostra predicazione domenicale: parliamo di una attività costante che Gesù ha svolto nella sua vita terrena, quella di guaritore. Con il nostro pensiero molto razionalistico tendiamo a sottovalutare una attività che è fondamentale in Gesù che si esplica anche i numerosi gesti , avvenimenti che noi chiamiamo con una parola non presente nei vangeli, miracoli. Eppure nel solo vangelo di Matteo ci sono ben 14 racconti di guarigione e ben sette menzioni di altre attività terapeutiche compiute da Gesù. Negli altri vangeli e negli altri scritti del Nuovo testamento ci sono altrettanti racconti di tale attività. Quindi non possaimo affermare che tale attività di Gesù sia marginale, anzi potremmo affermare che tale attività è importante e non sostituibile per comprendere sempre di più almeno quel Gesù che é vissuto fra di noi. Ricodiamoci infine che Gesù non si è sottratto a questa attività e la sua fama fra le popolazioni oppresse e povere della Palestina dell’epoca era dovuta principalmente a questa sua attività di taumaturgo, anzi usiamo una parola più moderna, di medico. Gesù che salva, il Salvatore, non è una affermaazione teologica che richiama i tempi futuri e la vita dopo la morte, ma l’attualità, l’attualità della sua vita terrena , e quindi anche della nostra vita terrena. In Gesù non c’è un prima e un dopo, Gesù salva e quindi guarisce a prescidere dal tempo. Lo fa in vita (nei pochi anni che ha vissuto direttamente fra di noi) e dopo con l’ausilio dello Spirito consolatore, lo Spirito Santo. Lo fa infine persino affidando questo compito ai suoi discepoli, è scritto nel Vangelo di Matteo 10,1.8) diede loro il potere di guarire gli ammalati. Gesù non è il salvatore della nostra anima (parola estranea alla concezione dell’essere umano nell’ebreo Gesù), ma è il salvatore dell’uomo. E’ il grande medico dell’umanità: nei vari racconti le malattie che guarisce sono di tutti i tipi, dalle più semplici per noi, a quelle psichiatriche, ad alcune che non riusciamo a decifrare dai sintomi. Egli guarisce e lo fa con metodi che i nostri più dotti medici non riescono a capire con tutta la loro scienza. Ma Gesù è qualcosa di più di un super medico, è colui che guarisce i mali spirituali dell’umanità. I PADRI della chiesa antica orientale si sono presi la briga di enunciare ben 8 malattie spirituali: gola, lussuria, avarizia, tristezza, accidia, collera, vanagloria e orgoglio. I padri della chiesa occidentale hanno semplificato facendole diventare sette. Ma a noi riformati del 21 secolo queste elencazioni poco interessano, a noi interessa che Gesù è l’unico medico che può guarire anche i mali spirituali dell’umanità. Lo fa come suo Padre, mettendoci con amore di fronte alle nostre responsabilità individuali e collettive e indicandoci la strada della guarigione. Colpisce i sintomi e i motivi di tali sintomi, ma non giudica l’uomo, lo guarisce. Dona la fede per cui saremo, siamo, salvati. E la gioiosa scoperta di un monaco tedesco di nome Martino e di tanti altri prima e dopo di lui. Gesù dice nell’Evangelo di Giovanni: non sono venuto a giudicre il mondo, ma a salvare, guarire, il mondo. Ma per rendere ancora più chiara la missione di Gesù rileggiamo in Matteo i versetti 11, 4-5 che sono la risposta alla domanda posta dai discepoli di Giovanni battista inviati da lui: sei tu quello che doveva venire? Andate a riferire a Giovanni quello che udite e vedete: i ciechi recuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono purificati e i sordi odono; i morti risucitano e il Vangelo è annunciato ai Poveri. In questa risposta Gesù mette al centro della sua attività questo suo ruolo di medico dell’umanità. E noi cristiani questo suo ruolo lo abbiamo capito? Già negli ultimi testi del nuovo testamento questo ruolo di guaritore dell’umanità, di questo salvatore a tutto tondo diventa marginale e non primario. E traspare sempre più potente la visione di un Gesù giudice. Nel credo apostolico questa mentalità ha già vinto e vi è scritto che Gesù siede alla destra di Dio onnipotente, di lì verrà a giudicare i vivi e i morti. Qui e da qui in poi il messaggio è già distorto, non c’è menzione del Dio che ama le sue creature, di un Dio vicino che si preoccupa della vera salute dell’umanità, c’è solo un dio lontano pronto a giudicare. Ma questo non è più il Dio della Bibbia, il Dio che annuncia la buona novella, Il Dio che ama i suoi figli e chiede loro di amarsi. In questo vuoto di amore si è infilato di tutto, tutte le più perverse considerazioni sul vivere. L’immaginario collettivo cristiano poi, così deformato, ha inventato figure intermedie che assolvessero con miracoli questo ruolo di Gesù guaritore. Abbiamo inventato santi, anzi santi per ogni malattia e protettori per ogni parte del corpo. Abbiamo deformato talmente la storia biblica da inventarci una Maria consolatrice, ausiliatrice che sostituiva in buona parte il ruolo che è del solo Figlio. Abbiamo infine rinchiuso in un casellario giudiziario tutti quei fratelli e sorelle che non corrispondevano ad un’etica crudele tutta inventata da noi; siamo diventati giudici irremovibili, bacchettoni e moralisti, di tutte le persone che non ci piacevano. Quanto dolore in nome di Dio!!!!! Quante persone sono state colpite da questa maggioranza silenziosa???? Penso alle donne che hanno svolto semplicemente mestieri non considerati femminili. Penso alle nostre donne delle valli che finivano al rogo come streghe. Penso alle giustificazioni morali per cui ancora ora un reato contro una donna è considerato meno grave che lo stesso compiuto su un uomo, penso infine alla continua violenza sulle donne. Gesù, e te lo chiediamo sinceramente, blocca queste mani, fai un ennesimo miracolo, apri gli occhi a tutti coloro che anche in nome di Dio compiono queste efferatezze e ricordaci che il regno che tu hai promesso e già in cammino, è una strada larga che tutti possono percorrere, guarisci questa umanità e facci camminare insieme come fratelli e sorelle. 1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più. Amen Predicazione di Davide Buttitta, sovrintendente del X Circuito. Chiesa Evangelica Valdese di Firenze, 23 Novembre 2014 |
Ultimo aggiornamento: 26 Novembre 2014 ©Chiesa Evangelica Valdese di Firenze |