Diaspora evangelica
Mensile di collegamento, informazione ed edificazione
Anno XLII – numero 5 – maggio 2009
L’agape di Dio
di Tullio Vinay (1909-1994)*
Se la verità ultima è l’agape di Dio, rivelata in Cristo, fatta persona e carne in Lui, ciò significa che nessuno e nessun aspetto della vita può ignorarle. Senza quest’agape nulla regge anzi tutto vive sul terreno infido e falso, destinato a non resistere e a perire. Passano gli imperi e le civiltà perché non poggiano su questo fondamento, decade ogni politica perché si regge sull’inganno e il dominio, vien meno ogni economia perché poggia sul profitto, perisce ogni società perché vive di competizione.
*Pastore valdese e senatore della Repubblica.
In questo numero:
· Meditazione biblica di Patrizia Barbanotti
· Il naso tra i libri (e le riviste) di Sara Rivedi Pasqui
· Laboratorio Speranza di Pasquale Iacobino
· Casa CARES: un contributo per il verde in Italia di Paul Krieg
· Dalle associazioni e dalle Chiese evangeliche fiorentine
· Ecumenicamente (s)corretto di Roberto Davide Papini
Editoriale
Nelle chiese valdesi e metodiste l’anno ecclesiastico termina il 30 aprile. Non conosco la ragione di questa particolare scelta di calendario. Nella Val Germanasca ho imparato che le ragioni di tale scelta potrebbero essere due. La prima è legata alla Pasqua. Anche la Pasqua più alta possibile non supera mai il 30 aprile. La seconda ragione è legata ai ritmi della natura: nei primi di maggio le greggi ritornano sui pascoli e quindi qualunque attività di chiesa svolta “nel paese” (salvo il culto domenicale) rischierebbe di trovarsi senza partecipanti. Nelle chiese delle valli valdesi il mese di maggio è un mese di riflessione, i ritmi di attività rallentano per riflettere sull’anno passato, preparare la relazioni all’assemblea, meditare chi andrà a rappresentare la chiesa locale alla conferenza distrettuale e al sinodo e così via… Nella nostra frenetica Firenze invece la vita della chiesa continua frizzante e dinamica come sempre, seguendo perfettamente i ritmi della città. La città che quest’anno affronterà anche un’importante sfida elettorale. Recuperare qualcosa dei secolari ritmi dei montanari valdesi farebbe bene anche a noi, tanto nella chiesa quanto nella società civile. (p.g.)
La chiesa un luogo di libertà: Marco 10,35-45
di Patrizia Barbanotti
Si cammina dietro a Gesù: direzione Gerusalemme. Gesù ha appena annunciato ai discepoli che questo viaggio è una tappa finale. Lo sbandamento successivo alla sua morte, dimostreranno quanto poco avessero effettivamente compreso i discepoli, tutti.
Giacomo e Giovanni, amano con tutto il cuore Gesù, lo hanno seguito senza riserve e ora che lui parla di separazione, di morte, esprimono il desiderio di stare con Lui per sempre, come sul monte della trasfigurazione... Anche ora Gesù li fa scendere. Li riporta sulla terra. Attira la loro attenzione su quello che devono fare qui ed ora. Se vogliono essergli vicino, per essere in comunione con lui, devono bere lo stesso calice, seguire la sua strada e condividere la sua sorte. Non è esaltante, ma è quello che si aspetta da loro. Giacomo e Giovanni hanno messo in conto il prezzo da pagare, sono disposti ad andare fino in fondo... Gesù non li smentisce. Conosce la loro sincerità, però li avverte: il martirio non è l'acquisizione di un credito da riscuotere più in là; le scelte eticamente corrette hanno sicuramente un valore che va oltre il nostro tempo e la nostra percezione, ma non servono in alcun modo ad organizzare un altro luogo “nella gloria” e predeterminare gerarchie future. Chi pretende diversamente non è che un usurpatore, che si innalza al di sopra di Cristo stesso. Lo spazio/tempo “della gloria” non è di competenza degli esseri umani; è una dimensione sulla quale non possono esercitare nessun potere. La loro competenza è nel loro tempo e nel loro spazio, lì devono seguire Gesù sulla via della croce. Senza fughe in avanti e senza dare suggerimenti.
Lo zelo e l'entusiasmo di Giacomo e Giovanni non sono piaciuti agli altri discepoli; colgono, dietro questa richiesta, la prevaricazione. Questo guardare in alto, verso Dio ha rovinato i rapporti tra le persone. Non ha alcun senso che l'amore per Dio vada a scapito dell'amore per il prossimo. E' Lui a scendere e a mostrarci il significato dell'amore per gli esseri umani.
Gesù dunque pronuncia una parola chiara e forte sul potere. E' una parola fondante: carta costituzionale della chiesa, sottolineata dall'introduzione: “chiamatili accanto a sé”.
Il testo è di quelli drastici. C'è un’opposizione radicale tra i capi che dominano le nazioni, i grandi che esercitano il potere e “voi”. Si tratta di concezioni antitetiche:“Tra voi non è così”; la comunità deve essere un modello alternativo. Dove nessuno piega l'altro, lo forza, lo condiziona...
Il modo in cui si prendono le decisioni è altrettanto importante delle decisioni stesse.
Non dobbiamo pensare ad una comunità dove tutti si esercitano nell'umiltà e fanno a gara in atti di contrizione, magari evitando di assumersi qualunque responsabilità! Questo non sarebbe davvero un “buon servizio”! Piuttosto se qualcuno ha in mente che esista un buon motivo per portare gli altri sulle proprie posizioni, lo faccia mettendosi al loro servizio: senza passare sulle loro teste, senza imposizioni o forzature, senza sotterfugi... sicuramente con amore e rispetto, usando gesti e parole appropriate. Gesù porta se stesso come esempio: “Il Figlio dell'Uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire”. Si comportava da leader, si assumeva responsabilità, ma il suo modo di servire era finalizzata a ridare dignità alle persone, senza mai forzarle, rispettandole e ascoltandole, dando loro spazio, mettendole al primo posto... nella sua vita e nella sua morte il comandamento dell'amore per il prossimo viene chiarito in modo nuovo: comporta il rispetto dell'altro, non su un piano formale, ma sostanziale, concreto, pratico.
Dove si incontrano tra di loro le persone che hanno in sé lo Spirito di Cristo ( la Chiesa ) si crea uno spazio di Libertà: dove c'è spazio per un confronto aperto, dove anche i conflitti vengono valutati per quello che sono, senza il sovraccarico di questioni di prestigio personale o simili, dove ci si esprime e si prendono iniziative liberamente, senza paura che gli altri si sentano aggrediti o sminuiti. La somma di questo “mettersi al servizio” di tutti è la libertà di tutti/e basata sul rispetto e non sul lassismo, basata sull'amore e non sulla trascuratezza...
Questo è un tratto distintivo della Chiesa, il segno della sua identità, dice Gesù.
Sarebbe solo un fiato di vento se non ci fossero le ultime parole del nostro testo. Vi si afferma che il prezzo della nostra libertà è stato pagato, non abbiamo più obblighi. Non contiene spiegazioni filosofiche, ci dice quello che serve sapere: la sua morte segna la fine dell'era delle buone intenzioni morali e l'inizio dell'era della possibilità.
Chi accetta questo messaggio di liberazione e di riscatto può vivere in questa dimensione da subito.
Anno di Calvino2009: uno sguardo ironico su Calvino e Farel:
La vignetta di Ron Hill, Calvin for Armchair Theologians, WJK, Louisville, 2002, p. 21.
Il naso tra i libri: Sabine Kuegler, Figlia della giungla*
di Sara Rivedi Pasqui
L’Autrice, Sabine Kuegler, non offre al lettore un romanzo come si potrebbe supporre dal titolo del libro, ma la storia della sua famiglia. Figlia della giungla è un libro di tenere memorie, di dolci ricordi, di emozioni, di sentimenti, di rievocazione dei meravigliosi anni trascorsi nella giungla a diretto contatto con una tribù di aborigeni. La scrittrice narra gli anni della sua infanzia e della sua adolescenza vissuti con serena spensieratezza ed in piena libertà. Denise e Klaus-Peter, i suoi genitori, ambedue tedeschi di religione protestante, fin dal loro primo incontro scoprono di nutrire una profonda vocazione missionaria e di coltivare un particolare interesse per l’antropologia e la linguistica. Desiderano ardentemente di recarsi in terre lontane abitate da popolazioni ancora primitive con le quali poter stringere rapporti e convivere pacificamente. La loro prima destinazione sarà il Nepal dove trascorreranno alcuni anni insieme ai figli che nel frattempo sono nati: Judith, Sabine, Christian. Motivazioni politiche interromperanno il loro soggiorno nepalese costringendoli a fare ritorno in patria fiduciosi tuttavia di potere presto partire per una nuova missione ed infatti dopo due anni di attesa tutta la famiglia si trasferirà nella Papua Occidentale, ex Indonesia, con destinazione una zona della foresta pluviale situata nella provincia di Irian Iaya dove ancora oggi vivono più di 250 gruppi di nativi, ciascuno con una lingua propria. Ai coniugi Kuegler vien affidato il compito di recarsi in una parte inesplorata della giungla soprannominata Valle Perduta per avvicinare e contattare una tribù sconosciuta e studiarne la lingua, il comportamento, il grado di emancipazione, la scultura, le tradizioni. Questi indigeni sono i Fayu e fino alla’arrivo dei due missionari non avevano mai visto un uomo bianco. In mezzo a loro la famiglia Kuegler vivrà per molti anni, Sabine descrive con toni entusiastici questo periodo trascorso lontano dalla civiltà occidentale, senza le sue imposizioni ed i suoi condizionamenti ed ancora oggi prova rimpianto e nostalgia per quel luogo suggestivo ed incontaminato, ma soprattutto per il distacco dai suoi abitanti con i quali fraternizzò molto presto ed infatti il libro è dedicato a Ohri, un Fayu che le fu amico e compagno fedele e che essa chiama “mio fratello Fayu”. I genitori dell’Autrice sapranno da subito ben organizzarsi adattandosi ed adeguandosi ai luoghi ed alle circostanze, il padre si dedicherà a conquistarsi la fiducia degli uomini della tribù per apprendere la loro strana lingua, ma anche ad insegnare loro il senso della concordia e del rispetto reciproco per porre fine alle numerose e sanguinose guerre tribali. La madre invece si prenderà cura delle donne durante il parto e dei neonati per ridurne l’alta mortalità. Klaus e Denise si riveleranno missionari ed educatori poiché con il tempo riusciranno a persuadere i Fayu a non affrontarsi con guerre fratricide, ma a perdonare, a rispettarsi, accordarsi, insomma a vivere pacificamente, tuttavia i due coniugi durante i numerosi anni passati in mezzo a loro non tenteranno mai di dirigerne la vita poiché ambedue consapevoli di essere in quel luogo solamente per servire. Oggi i Fayu sono una popolazione pacifica, capaci di difendere la propria terra e se stessi dalle influenze negative. I coniugi Kuegler continuano il loro impegno verso questa tribù mediante un’associazione indonesiana che ha lo scopo di assistere le persone prive di accesso all’istruzione e che gestisce la scuola un tempo fondata da Denise. Inoltre i genitori di Sabine si adoperano fortemente affinché la cultura dei Fayu non vada perduta e neppure le loro tradizioni. L’Autrice ha parole di affetto e profonda ammirazione per il padre e la madre che hanno saputo affrontare pericoli e difficoltà di ogni genere in perfetta armonia, con un pizzico di humour e placida accettazione degli eventi. Ancora oggi essa ricorda con commozione il momento del raccoglimento serale quando il padre faceva ripetere ai suoi figli il Salmo 91 che sarà di guida e conforto per Sabine quando giovane, sola, inesperta dovrà affrontare il caotico mondo occidentale.
* Edizioni TEA, 2007, pp.294, €9.60
di Pasquale Iacobino
Nasce il “Laboratorio Speranza” della Libreria Claudiana di Firenze
Una lettura critica del presente attraverso la lente della teologia di Jürgen Moltmann
Tra le attività di animazione culturale della Libreria Claudiana il Laboratorio Speranza è un appuntamento in cui oltre a leggere brani della letteratura teologica scelta (per quest'anno, Teologia della Speranza, il Dio crocifisso, oltre a Passione per Dio pubblicato dalla Claudiana nel 2005), si invita un ospite, espressione dell'associazionismo del territorio fiorentino, con l'incarico di aiutarci in una lettura della società contemporanea dalla prospettiva degli ultimi. Inoltre, non solo lettura, ma anche operatività: il collettivo di lettura progetta degli interventi di partecipazione da effettuarsi nel territorio. In questa prima fase, è impegnato nella campagna antirazzista Non aver paura, apriti agli altri, apri ai diritti, promossa anche dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. Per questo intreccio tra teoria e prassi, il gruppo diventa un “Laboratorio” attraverso il quale annunciare il Dio della Speranza (Rom.15:13), perché «chi spera in Cristo non si adatta alla realtà così com'è ma comincia a soffrirne e a contraddirla. Pace con Dio significa discordia con il mondo, poiché il pungolo del futuro promesso incide inesorabilmente nella carne di ogni incompiuta realtà presente» (J. Moltmann, Teologia della Speranza, Queriniana, Brescia 1970, p.15).
Dopo il primo appuntamento tenutosi il 16 aprile, il Laboratorio Speranza torna a riunirsi giovedì 14 maggio, dalle 21 alle 22:30, presso la Libreria Claudiana di Firenze. Info: 055.28.28.96.
Casa CARES: un contributo per il verde in Italia
di Paul Krieg
Da diversi mesi e sempre di più è una pratica negli incontri ecumenici di sensibilizzare i partecipanti all’inquinamento causato dal traffico aereo. Si tratta di una misura del nostro così detto footprint, cioè, il segno che lasciamo del nostro passaggio nell’ambiente. Tramite una delle varie formule adesso disponibili sull’internet, si può calcola l’emissione di CO2 prodotta da una nostra attività come il riscaldamento della casa, o da un viaggio in macchina, in treno o con l’aereo. Con l’alto tasso di inquinamento collegato all’uso dell’aereo, con questo calcolo viene suggerito a chi arriva agli incontri ecumenici di volontariamente “compensare” per il danno fatto donando una cifra ad un progetto verde. I fondi raccolti potrebbero, per esempio, essere designati all’acquisto di alberi particolarmente forti nell’assorbimento del CO2 dall’aria compensandolo con ossigeno.
Alla riunione dell’ECEN (European Christian Environmental Network – Rete cristiana europea per l’ambiente) organizzato a settembre, 2008 vicino a Milano dalla commissione GLAM della FCEI, i coordinatori hanno invitato i partecipanti a contribuire al fondo di compensazione CO2. Persone arrivate in aereo, spesso una scelta non voluta ma necessaria, hanno dato un contributo per un totale di 470 euro. Casa Cares è stata recipiente del fondo e lo ha dedicato all’acquisto e messo a more di 25 ulivi.
Con i suoi cinque ettari di bosco e quattro ettari coltivabili con 500 ulivi e un orto, custodire il terreno di Casa Cares è un grande impegno per il centro. Comunque, i collaboratori, gli ospiti e gli amici, guidati dall’agricoltore Luca Rasoti e aiutati dai volontari da varie nazioni, lo prendono come parte integrale del nostro lavoro. La cura della terra armonizza con l’offerta di ospitalità, che punta su un grande rispetto per l’ambiente. Per esempio, gli ospiti vengono integrati nel risparmio energetico e dell’acqua; nel riciclare carta, bottiglie, e alluminio; nella consulta delle pubblicazioni nella nostra biblioteca; e in generale nel modo e ritmo del centro.
Soltanto con interventi straordinari come il contributo statale per il nostro nuovo impianto fotovoltaico, collegato recentemente alla rete elettrica nazionale, o come il contributo adesso ricevuto da ECEN riusciamo a fare certi passi. Siamo grati di essere i beneficiari del gesto dei nostri colleghi europei, che ci ha permesso di piantare i nuovi ulivi e allo stesso tempo ha dato un bel segno di appoggio e di incoraggiamento.
Comunicazione di servizio sui campi estivi 2009: campo cadetti (13-17 anni), dal 4 al 12 luglio; campo pre-cadetti (8-12 anni) dal 29giugno al 5 luglio.
Dalle associazioni e dalle Chiese evangeliche fiorentine
Centro Sociale Evangelico, Coop. Soc. “La Riforma
La nostra festa di primavera si terrà venerdì, 15 maggio, dalle 15.30 in via Manzoni. La mostra vendita dei lavori eseguiti dal gruppo sarà allestita nei giorni 27, 28 e 29 maggio, dalle 15 alle 18, sempre in via Manzoni.
Chiesa Apostolica Italiana di Firenze e Prato
Domeniche dialogate (Firenze, Via M. Morosi). Ogni seconda domenica del mese, dalle ore 10,30 alle 12,45, l’incontro è dedicato allo studio biblico-teologico secondo la consueta formula: lettura ampliata di una base d’ascolto, consegnata in copia a tutti i presenti, e conversazione di recezione e di approfondimento. Durante l’anno 2009 continuerà un percorso ecclesiologico che si svolgerà come segue: 10 maggio 2009: Chiesa locale luogo del quotidiano; 14 giugno: Aggiornamento teorico-pratico su “La predicazione”.
La partecipazione è aperta a tutti.
Forum teologico giovanile (Prato, Casa pastorale, Via Vespucci 3/18). Gli incontri si hanno il quarto sabato di ciascun mese, dalle ore 16,00 alle ore 17,00/30. Saranno trattati, come voluto dai partecipanti, temi di teologia sistematica secondo il seguente diario: 23 maggio 2009: Cosa è la futurologia?; 27 giugno 2009: Cosa è la kairologia? La partecipazione è aperta a tutti.
Chiesa evangelica battista
http://chbattistaborgognissanti.interfree.it
L'appuntamento per il culto rimane domenica alle ore 11:00, anticipato da mezz'ora di canti. Tutte le attività si svolgono regolarmente: scuola domenicale, gruppo giovanissimi, gruppi di preghiera nelle case. La riunione di giovani il Giovedì sera alle 19:30.
Prosegue il ciclo di appuntamenti di studio dedicati alla figura di Giovanni Calvino, tenuti dal pastore Raffaele Volpe. Mentre il martedì sera, a partire dalle 19:30, studio di Patrizia Sciumbata sulla Storia di Israele.
A Scandicci, in via del Pantano 1, oltre agli studi biblici su Marco, a cura di Renzo Ottaviani, si tengono quindicinalmente dei culti di domenica pomeriggio (ore 18). Da segnalare l'iniziativa del 18 aprile in Piazza del Mercato presso il centro giovanile “Ginger Zone”: una giornata di evangelizzazione e una conferenza su Martin Luther King. In contemporanea si partecipava anche alla manifestazione antirazzista di Firenze in Piazza Indipendenza, insieme alla Diaconia Valdese Fiorentina, con una raccolta di firme per la Campagna “Non aver paura, apri ai diritti, apriti agli altri” promossa anche dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
Battesimi
Domenica 29 marzo si sono battezzate Ester e Amanda. Due generazioni diverse, due percorsi di fede diversi, che si sono ritrovati accomunati da una simile testimonianza: il battesimo. Ester proviene dal mondo cattolico, dal quale si è allontanata non riconoscendosi più all’interno di un sistema troppo chiuso e immutabile. Amanda, invece, proviene da una famiglia evangelica e, attraverso la testimonianza di fede familiare, è arrivata alla sua personale confessione di fede.
Due parole hanno caratterizzato la loro confessione nell’atto del battesimo: amore e giustizia. Amanda ha dichiarato nella sua confessione che vuol essere una discepola dell’amore di Dio: “Cos’è dunque Dio per me?”, ha scritto, “ Da qui sono partita nel mio cammino di fede. La risposta è sempre stata davanti ai miei occhi, chiara e cristallina. Dio è amore. Mi sento ogni giorno profondamente amata da Dio e sento quotidianamente di essere esortata ad amare, a ricambiare Dio di quell’amore che solo lui può donare così gratuitamente”.
Ester, invece, ha dichiarato nella sua confessione che vuol essere una discepola della giustizia di Dio: “Signore”, ha scritto, “aiutami e aiutaci, fammi e facci facitori della tua giustizia e della tua pace, rendimi e rendici sempre più sale della terra e lievito che fa lievitare tutta la pasta, affinché anche noi possiamo dire insieme al profeta Amos: “Scorra la giustizia come l’acqua e il diritto come un rivo perenne, tutto ciò secondo la tua volontà”.
Chiesa evangelica luterana
I nostri culti domenicali saranno celebrati il 3 e il 17 maggio, come sempre alle 10.
Domenica 31 maggio alle 10.30 celebreremo insieme alla Chiesa Svizzera Riformata il culto di Pentecoste con Santa Cena.
In quella occasione ci sarà una piccola esibizione del nostro coro per il quale stiamo cercando ancora nuove voci.
Il 20 maggio verso alle 9 inizierà una passeggiata da San Donato in Collina fino ad Antella con colazione al sacco.
Per ulteriori informazioni sono a disposizione il pastore Moeslein oppure la signora Tosi, tel. 055.672177.
Chiesa evangelica metodista
Attività ordinarie della Chiesa: tutte le domeniche, alle 10.30, culto (la prima domenica di ogni mese con cena del Signore); il 1° e il 3° martedì del mese, alle 18, studio biblico.
Chiesa evangelica valdese
www.firenzevaldese.chiesavaldese.org
e-mail: concistoro.fivaldese@chiesavaldese.org
Anniversario di Tullio Vinay
Il 13 maggio cadranno cent’anni dalla nascita di Tullio Vinay, pastore valdese e senatore della Repubblica. La nostra chiesa desidera ricordare la sua figura e la sua opera con due momenti che scandiranno la giornata. Alle 12 sulla facciata del palazzo di via Manzoni sarà scoperta una targa commemorativa. Alle 18.30, sempre in via Manzoni, si terrà una tavola rotonda che con la partecipazione di Paola Vinay, figlia di Tullio, Gabriella Ballesio, archivista della Tavola Valdese e Valdo Spini che negli ultimi mesi ha svolto un importante lavoro di ricerca sull’opera di Vinay.
Il Concistoro desidera condividere alcune delle sue più importanti decisioni prese durante la seduta del 21 aprile.
Prima di tutto il concistoro ha preso atto dell’autosospensione dall’incarico del suo presidente David Buttitta. Tale presa d’atto è legata alla decisione del fratello Buttitta di candidarsi come consigliere comunale.
1) Progetto “Carcere”: il concistoro ha deliberato di creare un gruppo di lavoro sulle carceri. Il gruppo è composto di Eva Hanhart Propato e Roberto Davide Papini. Inoltre all’interno del fondo di solidarietà “Giovanna Reggiani” è stato creato un sottofondo “Carceri” che servirà per coprire le spese del progetto.
2) Impegno a favore degli stranieri: il concistoro ha riflettuto sul microprogetto del laboratorio di lingua italiana per stranieri condotto da Patrizia Barbanotti e ha sollecitato la Commissione “Stranieri” a intensificare il suo lavoro.
3) In occasione della giornata dedicata alla memoria di Tullio Vinay, 13 maggio, il concistoro ha deliberato di rivolgere un invito scritto a tutte le autorità civili della Regione, della Provincia e del Comune di Firenze.
4) Veglia di preghiera in sostegno alle vittime dell’omofobia. Il concistoro ha dato l’adesione alla veglia di preghiera ecumenica che si terrà nei locali della Chiesa battista martedì 12 maggio, alle 21.
5) Il concistoro ha accolto la richiesta del gruppo Kairos di ospitare sabato 23 maggio nel tempio di via Micheli l’incontro con il teologo e sacerdote cattolico inglese James Alison, autore del volume Fede oltre il risentimento, un testo che ha accompagnato la riflessione del gruppo in questi anni.
6) Il concistoro ha fissato la sua prossima seduta per martedì 19 maggio, alle 20 in via Manzoni.
Convocazione dell’assemblea di Chiesa
L’assemblea di chiesa è convocata domenica 24 maggio alle 10.30 nel tempio di via Micheli, con il proseguimento dei lavori dalle 14.30 in via Manzoni 21. Ordine dei lavori prevede l’elezione dei nuovi membri del concistoro, elezione delle deputazioni alla conferenza distrettuale e al sinodo, approvazione dei bilanci, consuntivo 2008 e preventivo 2009; discussione della relazione morale del concistoro (a norma dei nostri regolamenti tale relazione va discussa ma non è previsto alcun volto di approvazione), varie ed eventuali. Il 30 aprile 2009 terminano il loro incarico nel concistoro: Ignazio David Buttitta e Lucilla Ricca (non eleggibili dopo tre mandati consecutivi), Ugo Ricci e Sook Choi (non hanno rinnovato la loro disponibilità). Sara Bottini Sansone alla fine del quinquennio ha rinnovato la sua disponibilità. Possono votare e sono eleggibili tutti i membri elettori.
In presenza di alcune richieste di ammissione, il concistoro ha stabilito che tali richieste saranno esaminate durante la seduta del 19 maggio, mentre il culto di ammissione è fissato per domenica 31 maggio (domenica di Pentecoste).
Attività ordinarie a Firenze
Lo studio biblico riprenderà sabato, 9 maggio con la lettura del libro di Giona e proseguirà con la frequenza settimanale fino al 6 giugno. Lo stesso 9 maggio, alle 15 si terrà l’incontro di catechismo per adulti. Le date dei successivi saranno stabilite durante l’incontro. Il gruppo di ragazzi s’incontra per il catechismo ogni mercoledì alle 20.45 in via Manzoni.
Domenica, 10 maggio, alle 11, il pastore Gajewski predicherà nella parrocchia cattolica della Madonna della Tosse.
Diaspora di Pistoia ed Empoli
Il gruppo di diaspora si riunisce a Pistoia ogni primo giovedì del mese, alle 20.30 nei locali della Chiesa evangelica battista. I prossimi appuntamenti sono previsti il 7 maggio e il 4 giugno.
A Empoli il culto domenicale per il locale gruppo di diaspora valdese si terrà eccezionalmente il 10 maggio, alle 16.30 nella casa di Davide Cianci. Il 21 giugno il culto si terrà invece regolarmente nella saletta di via Pontormo.
di Roberto Davide Papini
Come per ogni realtà, anche riguardo alla Chiesa valdese ci sono alcuni luoghi comuni, che andrebbero confutati. Uno di questi è la presunta “vetustà” di alcuni aspetti liturgici a partire dagli inni.
Pensiamo a una qualunque assemblea di chiesa: ci vuole un bel coraggio a dire che ci siano canti e melodie superati. Esattamente come faceva Lutero (che adattava i canti popolari a fini liturgici) anche noi cerchiamo di stare al passo con i tempi. Scorrendo le pagine della “nuova” edizione dell’innario (che risale al duemila) troviamo arie e ritmi assolutamente attuali, le stesse che i giovani ascoltano abitualmente o che si canticchiano in autobus o sotto la doccia. Potrei fare mille esempi, ma pensando alla prossima Pentecoste, come non riconoscere nei ritmi dell’inno 123 (Hermann 1554) il motivetto più trasmesso da RadioDeejay proprio in questi giorni? E se torniamo al periodo di Pasqua, possiamo non definire moderno l’inno 109 che è firmato da uno dei migliori autori pop degli ultimi anni come Georg Friedrich Händel (1685-1759)?
Vi sono poi alcuni brani quasi rivoluzionari e davvero molto avanti anche per il nostro secolo, come l’inno 155 che riprende un’aria slesiana del 1842. Se scorriamo gli autori, poi, in maniera assolutamente casuale, ne troviamo alcuni che sono stati stabilmente nelle hit parade di questi primi mesi del 2009, come Melchior Vulpius (1570-1615); Loys Bourgeois (1510-1560); Severus Gastorius (1646-1682); Camillo Mapei (1809 –1853). Senza dimenticare che tra le suonerie dei cellulari più scaricate dai giovani ci sono quelle sui ritmi di Franz Joseph Haydn (1732–1809). Insomma, la modernità, l’attualizzazione delle melodie è garantita. Sui testi siamo ancora più avanti con l’utilizzo di parole di uso non solo comune, ma quasi gergale, termini che oggi ognuno comprende (anche i numerosi cittadini stranieri che affollano la nostra chiesa) come “superno” (inno 72: «Gloria in eterno nel ciel superno»); “fervide” (inno 117: «Uniam, fratelli, fervide le nostri voci ancor...»); “avel”, ovvero avello (inno 116: «E’ Gesù salito in ciel, vincitore dell’avel...»; ma anche inno 111: «Cristo risorse dall’avel...»); “desia” (inno 18: «Guarda tu l’anima mia che da te pietà desia...») e via dicendo. Certo, non bisogna esagerare con la modernità: pensare a chitarre strimpellanti o addirittura (orrore) a percussioni tribali sarebbe sacrilego. I nostri inni sono pienamente inseriti nel linguaggio verbale e musicale della nostra epoca: comprensibili, proprio come lo erano quelli di Lutero nel Cinquecento. È vero, talvolta ci sono degli eccessi: in passato, l’organista della Chiesa valdese di Firenze ha deviato dalla sana ed antica dottrina per alcune domeniche, utilizzando come interludio la musica di Fabrizio De Andrè. L’incidente, però, è stato prontamente chiuso: l’organista incriminato ha giurato sugli spartiti originali di Johann Crüger (1598–1662) di non suonare mai più in chiesa brani che non abbiano almeno 150 anni. E mi pare il minimo.
Diaspora evangelica
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