Diaspora evangelica

Mensile di collegamento

informazione ed edificazione

Anno XLIV – numero speciale 7-8-9 – luglio/settembre 2011

 

La nostra comunione con Cristo

Vittorio Subilia*

 

 

 

Amore per il Signore Gesù Cristo è desiderio immenso di consumare e gustare appieno la nostra comunione con lui. Il Regno che deve venire, non è qualche cosa: è Lui.

Così che la preghiera “Venga il tuo regno” si trasfigura nell’altra preghiera con cui si conclude ogni preghiera, ogni annuncio, ogni profezia: “Vieni Signore Gesù!”.

 

*Vittorio Subilia (1911-1988), pastore e teologo valdese. Il testo è tratto da “Il regno di Dio”, a cura di Gino Conte (1931-2006) Claudiana, Torino, 1993, p. 223.

 

 

 

In questo fascicolo:

·                        Meditazione biblica di Anna Maffei

·                        Il naso tra i libri di Sara Rivedi Pasqui

·                        Memoria e Scritture di Pasquale Iacobino

·                        Amnesty International di Roberto Rossi

·                        Conferenza del III Distretto valdese e metodista (red.)

·                        Dalle opere e dalle chiese evangeliche fiorentine

·                        Ecumenicamente (s)corretto (red.)

 

Editoriale

 

Prima di tutto come redazione di DIASPORA EVANGELICA desideriamo salutare la pastora Anna Maffei, dal 1° maggio in servizio nella Chiesa battista di Firenze. Una sua meditazione biblica (e, a tratti autobiografica) apre questo fascicolo. Siamo certi che Anna con la sua pluriennale esperienza giornalistica possa dare un contributo per migliorare e arricchire la nostra circolare.

Come è stato già segnalato nei numeri precedenti i costi di stampa e di distribuzione di questo foglio gravano abbastanza sul bilancio della Chiesa Valdese. Le generose offerte delle nostre lettrici e dei nostri lettori riescono a coprire circa un terzo delle spese sostenute ogni mese per l’acquisto della carta e per le spese di spedizione. Questa è la cattiva notizia. La buona è invece che questo fatto non ci scoraggia. A settembre vedrete alcune novità per quanto riguarda l’impaginazione e la divulgazione elettronica.

 

Avrebbe compiuto ottant’anni

Una nota a proposito del pensiero stampato sulla copertina. Quest’anno cadono due importanti anniversari: cent’anni fa nasceva Vittorio Subilia e cinque anni fa moriva Gino Conte, l’indimenticabile direttore di DIASPORA EVANGELICA, allievo e amico di Vittorio Subilia, divulgatore instancabile del suo pensiero teologico. Il 24 maggio di quest’anno Gino avrebbe compiuto ottant’anni. Credo che il modo migliore di onorare la memoria di questi due illustri pastori e pensatori cristiani sia il gesto di prendere in mano (magari durante la pausa estiva) il volume di Vittorio Subilia “Il regno di Dio. Interpretazione nel corso dei secoli”. È un volume postumo che Gino ha curato e dato alle stampe nei primissimi anni del suo pastorato a Firenze.

(p.g.)

 

 

Gesù, lo sconosciuto fra noi

Anna Maffei

 

C’è un quadro nella chiesa battista di Napoli, non è un quadro famoso, non è insomma un Caravaggio o un Rembrandt. E’ piuttosto raro trovare dipinti nelle chiese battiste. La stretta osservanza del secondo comandamento che proibisce raffigurazioni sempre in pericolo di diventare oggetti di culto ha sempre imposto alle chiese battiste uno stile sobrio e piuttosto spoglio delle proprie sale di culto. Ma nella chiesa di Napoli c’è questo quadro. Vi è segnato l’anno in cui fu dipinto, il 1905 e c’è la firma del suo autore, Gaetano Fasulo, che sappiamo essere stato pastore all’epoca proprio in quella chiesa. Il quadro ritrae una scena biblica di battesimo. Chi battezzava e lo faceva per immersione, come accade da sempre nelle chiese battiste, era Giovanni Battista e intorno a lui sul greto di un fiume c’era una piccola folla di gente.

I discendenti ancora viventi del pastore Fasulo assicurano che il pastore raffigurò nel quadro alcune persone della sua chiesa, fra cui suo figlio Aristarco, anche lui futuro pastore. Sullo sfondo del quadro una montagna il cui profilo assomiglia molto a quello del Vesuvio, implicito richiamo alla missione nella grande città di Napoli. Un piccolo particolare del quadro ha sempre attratto la mia attenzione. Nella piccola folla si intravede una figura un po’ defilata rispetto alle altre il cui viso appare sfocato, come se il pittore avesse avuto problemi nel raffigurarlo. Uno sguardo più attento e soprattutto un confronto con i brani evangelici corrispondenti fanno comprendere che non fu un errore ma una scelta dell’artista pastore.

L’Evangelo di Giovanni racconta che Giovanni battista fu il primo a manifestare al mondo l’identità di Gesù. Fino a quel momento Gesù era sconosciuto. Giovanni battista dice: “Io non lo conoscevo ma perché egli sia manifestato ad Israele io sono venuto a battezzare in acqua” (1,31). E più avanti: “ Io non lo conoscevo ma colui che mi ha mandato a battezzare in acqua mi ha detto: Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi è quello che battezza con lo Spirito Santo” (1,33). Il quadro raffigura dunque il momento prima che tale rivelazione avvenisse, il tempo in cui l’identità di Gesù era ancora velata.

Oggi dopo tanto tempo penso che il quadro del pastore Fasulo non abbia perso di attualità. Prendendo a prestito le parole del Vangelo di Giovanni possiamo dire: Egli è nel mondo, il mondo è stato fatto per mezzo di lui, ma il “suo” mondo non lo conosce. Magari la sua immagine è venerata e al suono del suo nome qualcuno ancora si fa il segno della croce, ma che vuol dire?  Quella croce è divenuta ciondolo o amuleto. Quanti in questo paese lo conoscono veramente? Quanti conoscono e meditano sulle sue parole? Chi si lascia interrogare dal racconto della sua vita terrena? Quanti riflettono sulle ragioni di quella croce o credono profondamente nel suo perdono tanto da sapersi graziati, accolti, amati?  Quanti guardano alla sua risurrezione come fonte viva della propria speranza? Quanti si aprono all’azione del suo Spirito che rigenera, trasforma, ispira, apre alla Vita? Gesù è per molti versi ancora uno sconosciuto, il suo volto è ancora velato per tanti. Il pastore Fasulo che dipinse il suo quadro più di un secolo fa’ prima degli orrori delle due guerre mondiali e di tanti altri massacri avvenuti ad opera dei cosiddetti cristiani, aveva ragione.

Anche oggi sappiamo che Gesù è nel mondo e ci incontra ogni giorno, ma il suo volto, per molti, è ancora velato. Egli aspetta che i suoi discepoli, che noi che lo abbiamo conosciuto e abbiamo creduto in lui, testimoniamo di lui nella città dove Egli ci ha posto dicendo a tutti con le parole di Giovanni battista: “Io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio”. (1, 34)

 

 

Il naso tra i libri

Storia di una giovane immigrata

Sara Rivedi Pasqui

 

Nata nel 1982 in un villaggio del Pakistan in una famiglia di mollah, Sabatina James – questo è un nome fittizio – all’età di dieci anni emigra in Austria con i genitori ed i fratelli. La ragazzina si adegua con grande disinvoltura agli usi del mondo occidentale apprezzandone il modo di vivere, infatti, ben presto preferisce vestirsi come le sue compagne piuttosto che indossare il costume tradizionale, scopre il piacere di truccarsi e di familiarizzare anche con i ragazzi. I genitori non intervengono giustificando il suo atteggiamento spigliato con l’età adolescenziale,ma appena diventa donna le impongono di seguire le regole dell’Islam, di abbandonare un modo di vestirsi e di comportarsi offensivo per la religione musulmana. La madre le ripete continuamente “Sei una donna Pakistana” e la batte alla minima trasgressione ricordandole insistentemente che da molto tempo è promessa in sposa ad un cugino che risiede in Pakistan. Sabatina sopporta stoicamente le botte, gli insulti ed i rimproveri, ma non recede dal rifiutare, con determinazione e coraggio, di unirsi in matrimonio ad un uomo che non conosce e non ama. Allora i genitori, approfittando della sua giovane età e della sua inesperienza, le promettono che se tornerà con loro in Pakistan sarà libera di decidere. Sabatina cade nella trappola e accetta di seguirli, finirà fidanzata al cugino e messa in una scuola coranica per la rieducazione. Divenuta sottomessa e umile ha il permesso di ritornare in Austria dove, qualche tempo dopo, incontra Christian che le fa conoscere la Bibbia e le parla di Gesù Cristo. Sabatina, colpita dal messaggio di amore e liberazione dell’Evangelo, si converte al cristianesimo e proprio nella lettura della Bibbia troverà la forza necessaria per intraprendere una difficile esistenza (in Pakistan le persone che abiurano sono punite con la morte), ma anche a dare vita ad un’opera di sostegno e di aiuto a tante ragazze che vivono la sua stessa esperienza di violenza e coercizione. Oggi Sabatina ha ventisette anni, è una giovane donna molto bella dal passo sicuro e dallo sguardo fiero, vive in Germania, suo paese di elezione da 8 anni, non ha contatti con la famiglia, ma qualche volta i fratelli le inviano messaggi ingiuriosi. Poiché i fondamentalisti islamici la cercano per ucciderla vive sotto la protezione della polizia ed è costretta a cambiare frequentemente di domicilio (dal 2002 ben 16 volte), gli amici non osano accoglierla ed ospitarla per timore di rappresaglie, essa ha violato la legge del suo popolo ed infranto le tradizioni perciò la morte rappresenta la giusta punizione per coloro che trasgrediscono.

Sabatina nel 2006 ha fondato un’associazione, “Sabatina EV”, con la finalità di proteggere le vittime di matrimoni forzati in nome dell’Islam, di aiutare queste donne in fuga, metterle al sicuro ed affidarle ad un avvocato. In Germania, in seguito alla massiccia immigrazione delle popolazioni musulmane, il fenomeno ha una notevole vastità, più di 1000 casi di matrimoni forzati vengono denunciati ogni anno. Ogni ragazza salvata rappresenta una vittoria per Sabatina e la sua associazione, ma è doloroso per la giovane non poter più rivedere le sue protette, sarebbe pericoloso per lei mantenere dei contatti con queste donne. L’associazione “Sabatina EV” da tempo si è attivata affinché il Parlamento tedesco emani una legge con cui il matrimonio forzato sia perseguibile con una pena da sei mesi ai dieci anni di prigione, il governo tuttavia esita a legiferare per timore di essere accusato di razzismo, ma Sabatina non si stanca di ripetere che sono i diritti umani a dover essere tutelati.

L’organo direttivo della sua associazione è costituito da Sabatina stessa, ambasciatrice dell’organizzazione “Terra delle donn”, da Bernd Merz rappresentante per le comunicazione del consiglio delle chiese evangeliche tedesche (EKD) e da Bernd Lohse pastore, giornalista ed autore di due libri.

 

 

Memoria e Scritture: storie di resistenza e di fede: le vicende partigiane di Willy Jervis, Alfio Fabbri, Mariuccia e Nando Visco Gilardi

Pasquale Iacobino

 

Lo scorso 27 aprile il Centro Culturale Protestante P.M. Vermigli e la Libreria Claudiana di Firenze hanno promosso un incontro sul tema Memoria e Scritture. Testimonianze dall'Italia libera, ideato nell'ambito delle celebrazioni per il XXV APRILE per ricordare alcune tra le tante storie partigiane di evangelici e della loro vocazione cristiana alla libertà, come parte integrante della più vasta vicenda della Resistenza in Italia.[1]

Con l'introduzione di Marco Ricca e la partecipazione di Aldo Visco Gilardi, Paolo Fabbri e Paola Jervis, sono state ripercorse le testimonianze di fede e di resistenza vissute da Alfio Fabbri (battista, resistente a Ferrara), Mariuccia e Ferdinando Visco Gilardi (metodisti, resistenti a Bolzano), Willy Jervis (valdese, partigiano di Giustizia e Libertà nelle valli valdesi).

Tre storie emblematiche, tre libri[2]: il romanzo di Paolo Fabbri, la biografia di Ferdinando scritta da Aldo Visco Gilardi, le lettere tra Willy Jervis e sua moglie Lucilla Rochat e quelle, dopo la guerra, tra Lucilla e il magistrato Giorgio Agosti, amico di Willy e suo comandante partigiano in Giustizia e Libertà. Voci di figli e figlie che raccontano delle vicende dei padri e delle madri, perché la memoria corre sul filo del patto tra le generazioni. «Viviamo nel tempo in cui i testimoni diretti di quei tragici anni vanno scomparendo» dicono alla sezione fiorentina “Oltrarno” dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia «e abbiamo il dovere di trasmettere il ricordo di quei giovani che in tempi difficili scelsero la strada più tortuosa e più dura, per il riscatto di tutti». Così sono state raccontate le scelte operate da Alfio, Nando e Willy, i quali, nonostante una vita tutto sommato agiata (Segretario del Consorzio Agricolo il primo, libraio il secondo, ingegnere all'Olivetti l'ultimo) presero posizione contro il Nazi-Fascismo per un’Italia libera e migliore.

Un dato è comune alle vicende narrate: la Bibbia come fonte di perseveranza e fiducia anche nei momenti più duri della camera di tortura (per Alfio e Ferdinando) o di fronte al plotone di esecuzione (per Willy). Per Willy Jervis, la Bibbia oltre che per il conforto personale, fu decisiva per il suo riconoscimento dopo la fucilazione e l'impiccagione nella piazza di Villar Pellice: il suo corpo martoriato fu identificato grazie alla Bibbia con il suo ultimo messaggio per Lucilla, inciso con uno spillo sulla copertina nera: “Dio vi benedica e vi guardi. Ci rivedremo lassù. Bacia i bimbi per me poverini. Sii forte per loro, il tuo Willy”. Un altro messaggio, nell'ultima pagina del 5 luglio recava: “Mio amore caro, dato come si sono svolte le cose temo non ci sia oggi più speranza. Sia fatta la volontà di Dio. Avrò fede fino all'ultimo e spero. Sono sereno. Dio mi conforta. Sono certo che tu pure troverai in Dio le consolazioni. Penserò sempre a voi”.[3]

Di fronte ad un uditorio emozionato e partecipe Paola Jervis ha concluso il suo intervento con le parole dell'amico Giorgio Agosti a sua madre Lucilla, in realtà l'interrogativo più lacerante di tutti: «Ma la morte di Willy è servita? In simili ore di dubbio, bisogna reagire lasciando da parte i sistemi e cercando delle guide individuali. E allora non può esserci esitazione: la vera via è quella che indicano gli uomini migliori di tutta una generazione».

 

 

Amnesty International: cinquant’anni dalla nascita

Roberto Rossi

 

Duemilaundici, anno di anniversari. Tra gli altri non possiamo dimenticare il 50° della nascita di Amnesty International.

Era il 28 maggio 1961 quando in una locanda del Portogallo, sotto la dittatura di Salazar, un uomo brinda alla libertà. Viene subito arrestato, ma la scena è seguita dall'avvocato inglese Benenson, che, indignato, provoca una grande campagna giornalistica internazionale; molti scrivono al dittatore; il prigioniero viene liberato. Benenson si rende conto quanto l'opinione pubblica può influire e insieme a altri avvocati fonda il Movimento che si occupa dei "prigionieri di opinione".

Alcuni anni dopo un pastore valdese, Gustavo Comba, porta Amnesty in Italia. Dopo alcune difficoltà il Movimento viene rianimato da Margherita Boniver e infine si espande sotto la presidenza dell'indimenticabile Cesare Pogliano. Fin dal principio i vari gruppi locali vengono ospitati, in gran parte, in locali valdesi, molti soci attivi sono valdesi. Il gruppo fiorentino nasce nel 1977, anche a seguito di una conferenza ' del pastore Aldo Comba e vi aderiscono alcuni valdesi. Nell'aprile 1980 la quinta Assemblea Nazionale si svolge a Firenze e il Movimento fa un grosso passo avanti. Al sottoscritto spetta l'onere di tutta l'organizzazione logistica dell'Assemblea. In quella occasione abbiamo potuto conoscere e rivedere molti valdesi oltre a tante altre persone eccezionali. In ottobre dello stesso anno devo assumere l'incarico di responsabile per la Toscana, che ho dovuto tenere per ben nove anni. Si intensifica l'attività e cresce l'organizzazione nella regione; crescono di numero e di consistenza i gruppi locali.

A Firenze il Gruppo si finanzia con aste e vendite di oggetti vari raccolti, che si tengono presso il Centro Comunitario Valdese. Si effettuano veglie e manifestazioni con canti e testimonianze nelle varie piazze del centro. Importanti conferenze hanno luogo nei saloni di Palazzo Vecchio, con noti magistrati, politici, testimoni di persecuzioni. Spesso era con noi l'indimenticabile Ernesto Balducci. Tante scuole ci chiamano per parlare ai ragazzi dei Diritti Umani. I nostri tavolini sono ovunque per raccogliere firme e parlare alla gente.

Quanti cari amici e amiche generosi: da Cristina, la prima animatrice del gruppo fiorentino alle nostre Anna e Lucilla, agli avvocati Piero e Gabriele, a Paolo, il maggior collaboratore per la nascita e le visite ai Gruppi, fino ai tantissimi giovani sparpagliati per la città a attaccare locandine, vendere biglietti, raccogliere soldi o in sede a piegare lettere e attaccare francobolli.

E grandi gioie alla liberazione di prigionieri adottati, alla nascita di nuovi gruppi, alla caduta di dittatori. Abbiamo riempito la Toscana di copie della Dichiarazione dei Diritti Umani. Abbiamo dovuto ricordare alle autorità che la Toscana il 30 novembre 1786, per prima in Europa, ha abolito tortura e pena di morte e abbiamo celebrato in grande il 200° anniversario nel 1986. Questo è stata Amnesty International nel suo periodo pionieristico e anche qui i valdesi hanno dato la loro testimonianza.

 

 

 

libreria claudiana di firenze

tel.055.28.28.96 / libreria.firenze@claudiana.it

 

Sabato 7 maggio 2011 nel Chiostro della Chiesa di San Salvatore in Piazza Ognissanti, nell'ambito della manifestazione “La Parola per la Strada”, promossa dalla Parrocchia S.Lucia sul Prato, la Libreria ha collaborato all'allestimento della mostra sull'Editoria Religiosa. La giornata ha intrecciato incontri di spiritualità biblica, Arte e Musica sul tema del dono. Tra gli intervenuti: Lidia Maggi, don Gigi Verdi, don Dario Vivian, già direttore del Festival Biblico di Vicenza. Interessanti anche i momenti dedicati alla lettura biblico-teologica delle opere di Giotto, Ghirlandaio, Masaccio, Botticelli ecc. Un concerto Gospel serale, presso la Parrocchia di S. Lucia ha concluso questa prima edizione di un Festival Biblico di Quartiere, ben riuscito e partecipato.

 

Conferenza del III Distretto Valdese e Metodista

Domenica 19 giugno si è conclusa a Rio Marina (Elba) la conferenza del III Distretto valdese e metodista. Si tratta di un’unità territoriale che inizia a La Spezia (Liguria) e include le seguenti Regioni italiane: Toscana, Umbria, Marche, Lazio Abruzzo e Molise. Quaranta persone con voce deliberativa hanno esaminato diversi problemi riguardanti la testimonianza delle nostre chiese e delle nostre opere. Riportiamo qui alcuni atti che coinvolgono in particolare le chiese di Firenze e della Toscana, anche in riferimento ai dibattiti e progetti che queste chiese portano avanti. (red.)

 

7. La CD III distretto invita la CED ad effettuare un’opera di monitoraggio e di collegamento delle varie realtà (gruppi, singole persone) che all’interno delle chiese valdesi e metodiste dell’Italia centrale, operano nell’ambito del carcere.

8. La CD III distretto sottolinea la straordinaria gravità dell’emergenza carceri nelle regioni dell’Italia centrale, così come in tutto il Paese (testimoniata anche dall’alto numero di suicidi e di atti di autolesionismo) a causa dell’insostenibile sovraffollamento, dell’inadeguatezza delle strutture penitenziarie, della carenza di organico di polizia penitenziaria ed educatori, dell’insufficienza dell’assistenza sanitaria. Nella linea di un impegno che le chiese valdesi e metodiste portano avanti da tempo, la CD chiede alla Tavola Valdese e al Sinodo, di denunciare con forza questa situazione divenuta intollerabile e di porre questa drammatica e sistematica violazione dei diritti delle persone detenute e degli operatori carcerari tra le priorità delle loro azioni nei prossimi mesi.

9. La CD III distretto chiede al Sinodo di considerare la riflessione sull’evangelizzazione come priorità, di studiarne forme, mezzi e finanziamenti e di dare mandato alla Tavola Valdese affinché siano destinate risorse umane e finanziarie al fine di organizzare una campagna di evangelizzazione a livello nazionale.

10. La CD III distretto invita la CED a coordinare un incontro dei Circuiti per analizzare i progetti di presenza ed evangelizzazione nelle nostre Regioni. Pone attenzione in particolare sulla situazione di Marche ed Abruzzo e su possibili sviluppi anche nel quadro delle relazioni BMV.

12. La CD III distretto invita la CED a rendere esplicita un’analisi della partecipazione delle chiese Metodiste e Valdesi a tavoli interreligiosi o a consigli di chiese cristiane in modo da mettere in rete le diverse esperienze.

29. La CD III distretto si rallegra della progettualità che ha portato tante persone e chiese ad incontrarsi ed impegnarsi intorno a Casa Cares. Casa Cares rimane un punto importante di riferimento anche per le sue relazioni internazionali, ed è un luogo di elaborazione importante per le chiese evangeliche italiane nel campo della salvaguardia del creato. La CD III distretto approva l’operato ed il bilancio del comitato di Casa Cares.

 

Chiesa evangelica BATTISTA

http://chbattistaborgognissanti.interfree.it

 

Attraverso la preghiera incessante per Mario Grazi, marito della nostra Anziana di chiesa Serena Innocenti, la comunità prega per la salute di tutti gli infermi, stringendosi a Serena, Amanda, Daniele e Gloriana.

Dal 1° maggio la pastora Anna Maffei ha iniziato il suo ministero a Firenze. Il culto di insediamento è stato celebrato il 22 maggio con l'intervento del past. Raffaele Volpe, presidente dell'Unione Battista. Un'agape molto partecipata ha allietato la giornata.

ll 15 maggio la predicazione è stata tenuta dal past. Massimo Aprile. Partecipazione attiva dei bambini della Scuola domenicale: durante il culto sono stati serviti dei dolci (preparati dagli stessi bambini con l'aiuto dei monitori e di Clara) in segno di comunione fraterna! Nel pomeriggio festa di inaugurazione della casa pastorale a Scandicci.

Proseguono le riunioni di preghiera e di lettura nelle case e del Venerdì (ore 20:30) in Borgognissanti, così come l'appuntamento alle 10:30 per raccogliersi e prepararsi al Culto domenicale delle 11.

Nonostante il trasloco in corso, il 7 maggio la pastora Anna Maffei è intervenuta alla Tavola rotonda sul dialogo interreligioso a Palazzo Bastogi sul tema “Cultura, religione e laicità nel mondo globalizzato di oggi” sul tema “…e Dio creò la donna” insieme a Elzir Izzedin, Joseph Levi, Antonio Panti e Lia Bronzi.

Il 14 maggio si è tenuta l'ultima conferenza del ciclo “Pensare la fede, dire la speranza – Anno II” sul tema “Gesù: un ostacolo al dialogo interreligioso?” con la partecipazione del past. Sergio Manna, introduzione dal past. Pawel Gajewski, promossa dal Centro Culturale Protestante “P.M.Vermigli”, ideato dalla Libreria Claudiana, la collaborazione di Radio Voce della Speranza e il contributo della Chiesa Valdese di Firenze.

 

Chiesa evangelica valdese

www.firenzevaldese.chiesavaldese.org

Confessare la fede oggi

Una confessione consapevole della fede cristiana è la base della nostra testimonianza vissuta sia nella dimensione individuale sia nell’ambito ecclesiale. Riportiamo qui confessioni di fede rese da due nuovi membri della nostra chiesa.

 

Marta Torcini

“Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si avvicinò al primo e gli disse: “Figliolo, va’ a lavorare nella vigna oggi”. Ed egli rispose: “Vado, signore”; ma non vi andò. Il padre si avvicinò al secondo e gli disse la stessa cosa. Egli rispose: “Non ne ho voglia”; ma poi, pentitosi, vi andò”. Matteo 21, 28-30. Io ho fatto come il secondo figlio in un momento importante della mia vita, quello dell’adozione di mia figlia, che in principio ho rifiutato con ostinazione e solo in un secondo momento accettato e poi accolto. Ma questa accoglienza non mi ha aperto scenari di serenità, anzi: ai problemi si sono aggiunti i problemi, la sofferenza, poi la solitudine e infine la disperazione. Tutto questo è durato vari anni, lunghi e difficili.

“Quando cesserai di tenere lo sguardo fisso su di me? Quando mi darai tempo di inghiottire la mia saliva? Se ho peccato, che ho fatto a te, guardiano degli uomini? Perché hai fatto di me il tuo bersaglio a tal punto che sono divenuto un peso a me stesso?” Giobbe 7, 19-20. Non ho risposto come Giobbe il giusto “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore”.  Non ero pronta, non è comunque nel mio carattere.  Ho invece chiesto conto a Dio di quello che mi capitava.  “Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove”.  2 CORINZI, 17. Il Signore mi ha risposto, e con giustizia. Nel momento in cui mi sono avvicinata a questa Chiesa e mi sono sentita accolta, nel momento in cui ho compreso che non avevo bisogno di essere diversa da quella che sono perché sono giustificata per il sacrificio di Cristo, ho anche letto in una luce nuova tutto quello che mi era capitato e mi sono resa conto che non avevo perso nulla di quello che è importante ed ero invece cresciuta come persona: ogni cosa che mi era accaduta si era risolta, di fatto, in un bene per me, e anche se ancora oggi porto dentro di me una parte di quella sofferenza, sono in grado di leggerla in positivo e di accettarla. In questa fede, e in questa Chiesa, sono stata riportata alla mia responsabilità di fronte a Dio, nella mia libertà di persona adulta e di credente.

 

Claudio Cardone

Una cosa ho chiesto al Signore, e quella ricerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e meditare nel suo tempio (Sal 27, 4)

Credo che il Salmo 27 esprima bene ciò che cerco: non capire la razionale nozione di Dio, ma ricercare il rapporto con lui, nei momenti bui e in quelli felici dell'esistenza... insomma, saperLo cogliere in controluce negli intrecci della vita. Certo non è stato facile: nel corso degli anni spesso questa ricerca si è risolta in una frequenza al culto che però non aveva nessun collegamento con la vita di tutti i giorni, era un atteggiamento farisaico, non tanto perché ipocrita quanto perché volto esclusivamente all'adempimento di precetti. Dopo la fine della mia prima, e per ora unica, relazione d'amore, intorno ai 23 anni ho iniziato a conoscere quelle persone che sono tuttora il nucleo di affetti intorno a cui attualmente ruota la mia esistenza e, sopratutto, sono il tramite attraverso il quale sono riuscito a sentire la voce del Padre. Questo percorso mi ha portato a riconsiderare le modalità della mia fede, anche quando avevo trovato un ambiente, cattolico, dove potevo essere me stesso e a cercare e infine scoprire la mia casa all’interno della chiesa valdese: la ricerca del volto del Padre mi ha portato ad una riconsiderazione radicale di tutta la mia vita e del modo di concepire il mio rapporto con Lui. Credo nel Signore Dio Padre, nostro Creatore, nel Figlio, che ci ha svelato il volto del Padre, nello Spirito Santo, che è forza senza la quale non potremmo fare nulla. Tutto ciò ha un influsso preciso sulla mia e oso dire sulle nostre vite. Ciò mi porta a non credere a quelle seduzioni che il Tentatore mostrò a Gesù: fama, ricchezza, potenza militare, egoismo e affermazione di sé e delle proprie idee sopraffacendo l'altro, il diverso da me. Mi porta a credere che già in questo mondo possa abitare, seppur imperfetta, la Giustizia. Di conseguenza, non credo di poter restare indifferente a ciò, di positivo o di negativo, che accade al di fuori di me e del mio piccolo mondo. Voglio quindi credere che il nostro compito sia quello di essere i Volti del Signore, attraverso cui egli possa benedire il Suo creato.

 

Assemblea di chiesa. Domenica 29 maggio la nostra chiesa si è riunita in un’assemblea deliberativa. È stata esaminato l’operato del Concistoro documentato in una relazione morale ricca di contenuti e di stimoli. Uno dei temi centrali è stato naturalmente il bilancio consuntivo nella prospettiva di quello preventivo 2011. Entrambi i documenti sono stati approvati all’unanimità. Resta tuttavia da prendere seriemente un’osservazione fatta dall’assemblea su diversi membri di chiesa, alcuni anche elettori, che non sentono alcun bisogno di contribuire ai bisogni della chiesa in modo proporzionale alle proprie entrate oppure non sentono affatto tale bisogno.

L’assemblea ha inoltre eletto le nostre deputazioni alla Conferenza Distrettuale (Paul Krieg e Roberto Davide Papini, supplente Letizia Sommani) e al Sinodo 2011 (Massimiliano Bianchi, supplente Olivia Bertelli).

Vogliamo ringraziare in questo luogo le sorelle che per l’occasione hanno allestito un ottimo pranzo estivo a buffet.

Tutto il materiale cartaceo prodotto dal Concistoro in vista dell’Assemblea di chiesa e disponibile nell’ufficio di segreteria in via Manzoni 21.

Ricordiamo che il Sinodo si terrà a Torre Pellice dal 21 al 26 agosto.

 

Convivialità, accoglienza, relazioni ecumeniche

 

Scuola Domenicale. Venerdì 2 giugno la scuola domenicale ha terminato l’anno di lavoro. Trentasette persone tra ragazzi, genitori, monitrici si sono riunite per un’agape comunitaria. Nel pomeriggio si sono svolte in contemporanea diverse attività: il laboratorio di ceramica guidato da Annamaria Barducci; lo studio biblico condotto dal pastore Gajewski e un’attività ludica rivolta ai bambini più piccoli. Cogliamo l’occasione per ringraziare l’intera equipe che ha svolto questo importante ministero nel corso dell’anno. Un particolare saluto e un affettuoso abbraccio giungano a Stefania Fossi che ha concluso il suo impegno di monitrice.

Domenica 12 giugno, durante il culto solenne di Pentecoste sono stati ammessi alla piena comunione con la Chiesa valdese Marta Torcini e Claudio Cardone. In questo fascicolo pubblichiamo le loro confessioni di fede. È stato battezzato il piccolo David Kodjo Ange Akegnan, figlio di Larissa e Mathieu. La giornata comunitaria ha continuato a Casa Cares con un pranzo piuttosto affollato (quasi settanta persone) ma allegro e di ottima qualità. Ringraziamo Paul Krieg e tutto lo staff della Casa per questa accoglienza.

Sul versante ecumenico registriamo con gioia una partecipazione attiva del gruppo di diaspora a Pistoia alla veglia di Pentecoste organizzata dalla diocesi cattolica romana. UN particolare ringraziamento a D. Roberto Breschi che ha contribuito notevolmente alla buona riuscita di questo progetto.

La sera di Pentecoste a Firenze, nella Chiesa Anglicana St. Mark’s si è tenuto un vespro ecumenico con la partecipazione di diversi rappresentanti ufficiali delle Chiese cristiane fiorentine, tra cui anche il pastore Gajewski. Il vespro ecumenico è stato anche un moment di affettuoso saluto al Rev. Fr. Lawrence che dopo nove anni di servizio a Firenze ritorna in Inghilterra.

Per quanto riguarda l’agenda estiva della chiesa valdese e delle chiese sorelle battista e metodista basta consultare la penultima pagina di questo fascicolo.

Già da ora invitiamo alla tradizionale cena di mezza estate in via Manzoni, mercoledì 17 agosto dalle 19.30 in poi. La serata si concluderà con la visione di un film.

 

Esperienza di lutto. Mario Downie, Pier Francesco Padelletti, Piero Chiostri, sono i tre nomi che nei mesi scorsi, a breve distanza l’uno dall’altro abbiamo scritto nel nostro registro dei funerali. Ognuna di queste persone meriterebbe un ricordo personale ricco e articolato. Per ora deve bastare questa breve nota perché anche chi scrive queste parole vive l’esperienza di lutto ed è anche abbastanza esausto da questa ondata di funerali che da un anno e mezzo ha investito la nostra chiesa. Le famiglie dei defunti siano certe che la nostra chiesa vuole essere sempre vicina a chi soffre per la perdita di una persona cara. Al tempo la stessa chiesa ripete con forza l’annuncio pasquale: Cristo è risorto!

 

Ecumenicamente (s)corretto

La Madonna arriva in elicottero*

La moda di organizzare degli “eventi” che poi abbiano una ricaduta sul turismo, sulle attività ricettive e di ristorazione, si diffonde ovunque, anche nella sfera religiosa, dove, oltre alla gente del posto, si coinvolgono anche migliaia di pellegrini. E così il prossimo 3 luglio a Cavour, ci sarà l’arrivo della Madonna di Fatima, a bordo di un elicottero. Nella trepida attesa si stanno mobilitando le associazioni cattoliche, ma anche quelle non religiose: il Comune, le forze dell’ordine, le parrocchie, i cittadini volontari. Naturalmente il parroco di Cavour si augura che l’arrivo della Madonna non sia soltanto uno spettacolo, ma anche un momento di crescita spirituale.

Ecumenicamente vorremmo dire alle sorelle e ai fratelli cattolici che questa crescita è autentica nella fede in Gesù Cristo, che è il vero fondamento, e che, proprio per questo, forse dovrebbero distinguerla maggiormente dalla devozione verso la Madonna, pur nel rispetto della madre di Gesù. Tanto più quando una statua scende dal cielo, circondata di fiori, a bordo di un velivolo che non so quanto sarà grande, ma che certamente, vista la presenza a bordo, sarà un “elicottero della madonna”.

* L’autore del testo è Marco Rostan; tratto da l’Eco delle Valli Valdesi, 17 giugno 2011.

 

Un sorriso teologico…

 

Vignetta

Tratto da www.gioba.it

 

Pro memoria: estate 2011

 

Chiesa evangelica valdese

Il culto domenicale nel mese di luglio è celebrato insieme alla Chiesa metodista, in via de’ Benci 9, alle 10.30.

Nel mese di agosto riprende la celebrazione del culto domenicale nel tempio di via Micheli, alle 10.30.

Il pastore Gajewski sarà in vacanza dal 2 al 31 luglio.

 

Mercoledì 17 agosto, dalle 19.30 in via Manzoni si terrà la tradizionale cena di mezza estate con la proiezione di un film.

 

Chiesa evangelica metodista

Nel mese di luglio il culto domenicale sarà celebrato regolarmente in via de’ Benci 9 alle 10.30.

Nel mese di agosto e la prima domenica di settembre il culto congiunto con la Chiesa valdese si terrà nel tempio di via Micheli alle 10.30.

 

La pastora Walker e il pastore Gajewski saranno assenti dal 18 al 26 agosto per partecipare ai lavori del Corpo Pastorale e del Sinodo.

 

Chiesa Evangelica Battista

I culti domenicali alle 11 (alle 10.30 per chi vuole partecipare alla preparazione e al raccoglimento), in Borgo Ognissanti proseguiranno senza alcuna interruzione nei mesi di luglio e agosto.

 

Numeri di telefono:

Pastora Anna Maffei: 0559330750 oppure 3289361039

Pastora Alison Walker: 055288143 oppure 3278815504

Pastore Pawel Gajewski: 0552477800 oppure 3473039262

 

La redazione di DIASPORA EVANGELICA augura a tutte le lettrici e a tutti i lettori una serena estate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Diaspora evangelica

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[1]     Per un approfondimento rinviamo a Gli evangelici nella Resistenza, a cura di C. Papini, Claudiana, Torino 2007

[2]     G.Bouchard, A.Visco Gilardi, Un evangelico nel lager, Claudiana, Torino 2008; P.Fabbri, Ave Maria per l'ebreo Vita Finzi, Greco e Greco, Milano 2010; Willy Jervis Lucilla Rochat Giorgio Agosti Un Filo Tenace, Bollati Boringhieri, Torino 2008.

[3]     In L.Tibaldo, Quando suonò la campana. Willy Jervis (1904-1944), Claudiana, Torino 2005, p.102