Matteo 18.5

“un paese dove c’era il pane quotidiano per tutti e per i più piccoli anche la cioccolata”

Dice Gesù  “E chi per amor mio accoglie un bambino come questo, accoglie me”

Questa frase che è il versetto indicato per questa serata mi è rimbombata nella testa per una intera settimana, la prima domanda che mi sono posto è perché Gesù  usa spesso paragonare il rapporto che deve intercorrere fra noi e Iddio con  le relazioni figlio padre, bimbo adulto.

Ho cercato di capire la differenza fra un adulto e un bambino, non tanto quelle ovvie legate alla crescita.  Sappiamo  che il bambino ha verso il proprio genitore un rapporto di estrema fiducia e affidamento totale, Gesù  ci indica che questo è il modo giusto di relazionarsi con Dio, ma forse ci vuole dire anche di più, ci sono altri significati in questa frase.

Ma visto che stiamo parlando di bambini è giusto iniziare il nostro piccolo messaggio così:

C’era una volta un bambino, anzi un burattino di nome pinocchio e adesso non c’è più , è diventato un bambino normale e non interessa più a nessuno.

Quando invece era ancora un burattino sì che era simpatico, allegro e birbone  tanto che tutti i bambini e gli adulti del mondo volevano conoscere la sua storia.

Ora non è più così, è un piccolo adulto che per aver voluto diventare uguale agli altri ha perso progressivamente la sua identità.

Ma è tutta colpa sua se è diventato così ?

Noi adulti lo avremmo accettato com’era da principio, un simpatico e bugiardo bambino di legno ?

No, diciamocelo francamente, noi preferiamo come figli e nipoti  bambini molto ben educati e rispettosi del mondo degli adulti e facciamo di tutto per farli diventare così….ma grazie a Dio, sì proprio grazie a Dio non ci riusciamo.

I bambini, tutti i bambini del mondo, chi più chi meno,  proprio per la loro natura e quindi per volontà del creatore, sono altro da come gli vogliamo, adulti in piccolo, soldatini di piombo nelle mani degli adulti.

No, i bambini sono diversi, basta stare un pomeriggio insieme a loro, che le loro domande e le loro risposte e le loro proposte ci spiazzano completamente, nella loro ingenua intelligenza smontano la nostra razionale costruzione del mondo e il loro nostro modo di pensare.

Facciamo un esempio:

un genitore, per imporsi alla propria figlia che non voleva mangiare un fetta di pane, le ha detto una frase che aveva già sentito anche lui tante volte :

 Ma lo sai che ci sono tanti bambini che non ce l’hanno il pane?

La bimba risponde:

Allora perché non glielo diamo a loro così non hanno più fame?

Il padre naturalmente è rimasto a bocca aperta.

Questa è una tipica risposta da bambino, incontestabile, giusta e spiazzante per tutti noi che ci siamo dimenticati di mettere al  centro della nostra vita la solidarietà e l’amore del prossimo .

Il bambino come nella favola del Re Nudo ha scoperto il trucco, il potere è nudo di fronte alla verità.

Questi bambini che ci domandano perché lavoriamo così tanto per loro da  non trovare neanche il tempo per fare loro un po’ di coccole, questi bambini che ci domandano perché produciamo tante pere, mele e arance e poi le mandiamo al macero invece di darle da mangiare  a chi non le ha, questi bambini che ci chiedono perché facciamo la guerra preventiva per fare la pace invece di fare la pace direttamente, questi bambini hanno ragione, la loro ottica , il loro modo di vedere il mondo è  forse l’ottica di Dio.

Questa favola non mi è riuscita un gran che bene, sono diventato un padre serioso e un po’ angosciato e brontolone.

Per me e per voi forse è meglio  che  trovi un finale col lieto fine, un “ vissero felici e contenti” che induca al sonno tranquillo i nostri figli e, perché no, anche noi.

Vediamo se mi riesce, nonostante il mio pessimismo.

Allora tutti i papà, le mamme, gli zii, le zie, le nonne e i nonni del mondo accolsero ognuno un bambino che aveva bisogno di affetto e di protezione o  qualcuno più grande che nella sua debolezza era nel  bisogno e si affidava  a noi, lo accolsero com’era, nella sua diversità e alterità da noi.

Tutte queste persone ascoltarono i sogni dei piccoli e i bisogni dei deboli, guardarono il mondo così come è stato creato, uno splendido dono tutto colorato e profumato, un paese dove c’era il pane quotidiano per tutti e per i più piccoli anche la cioccolata.

Tutti videro questo regno con gli occhi dei bambini, dei poeti, dei pittori, dei pazzi, dei musicisti,  di Dio.

E vissero tutti felici e contenti insieme a Gesù e ai bambini.

 

Forse mi direte che ho fatto un sogno e il genere letterario della fiaba mi ha preso la mano; ma se questo sogno somiglia anche solo un pochino al sogno di Dio per l’umanità, il sogno si sta realizzando, ce lo ha promesso Gesù, è il regno di DIO che viene ed è già fra di noi, guardatevi negli occhi l’uno dell’altro, tornate bambini per un attimo   e vedrete.

Amen (così sia)


Messaggio di David Buttitta Chiesa Anglicana di St. Marks, Firenze 24 Gennaio 2006