Diaspora evangelica

Mensile di collegamento

informazione ed edificazione

Anno XLIV – numero 5/6 – maggio/giugno 2011

 

La nostra speranza

Charles Wesley*

 

 

 

Vieni mia Vita, mio Signor, mia Speme,

fissa per sempre in me la tua dimora.

La Parola di Grazia ti sovviene,

col Padre vieni, la promessa onora.

Il mio cuore prepara e poi lo tieni.

Oh, prendimi e dall’alto mi innamora.

Io Te sol amo, perché, mio Signore,

Te solo sento, perché Tu sei amore.

 

*Charles (1707-1788) fratello minore di John Wesley. Il testo è tratto da “Cuori ardenti. Le preghiere della famiglia Wesley”, Claudiana, Torino, 1996, p.95.

 

 

 

In questo fascicolo:

·                        Meditazione biblica di Patrizia Barbanotti

·                        Il naso tra i libri di Sara Rivedi Pasqui

·                        Ricordando Salvatore Caponetto di Carlo Papini

·                        Scrivono alla Redazione

·                        L’associazione “Sassolino Bianco”

·                        Dalle opere e dalle chiese evangeliche fiorentine

·                        Ecumenicamente (s)corretto di R. D. Papini

 

Editoriale

Nelle Chiese valdesi e metodiste si è appena concluso (il 30 aprile) un anno di lavoro. Va da sé che questa data è puramente simbolica. Le prossime settimane saranno tuttavia segnate dalla stesura delle relazioni morali e dei bilanci e questo anche in vista della Conferenza Distrettuale che si terrà a Rio Marina dal 17 al 19 giugno. Credo che una delle domande che dobbiamo porci come credenti in questo particolare periodo dell’anno sia la nostra fedeltà alla Parola di Dio. È una bussola assai affidabile; il problema si pone quando però la nostra vista si offusca al punto tale da non seguire più le sue indicazioni. In tal caso ci viene in aiuto la potenza dello Spirito Santo.

Ottimizzando (come si suole dire oggi) la pubblicazione della nostra circolare, questo fascicolo copre due mesi. Il prossimo sarà pubblicato il 19 giugno e coprirà l’intero periodo estivo: luglio, agosto e settembre. Ci rendiamo conto che oggi nelle nostre chiese la carta stampata ha ancora un ruolo importante, soprattutto per le persone che non sono in grado di superare lo scoglio delle tecnologie informatiche. A viste umane però l’intera gestione dell’informazione e della comunicazione si sta spostando ormai interamente verso la Grande Rete. Anche le nostre chiese e quindi la nostra circolare si sposteranno sempre di più verso Facebook, Twitter, YouTube, MySpace e altri luoghi virtuali. Importante in tutto questo sarà sempre la centralità della parola di Dio, predicata e meditata. (p.g.)

N.B. Questo numero non contiene l’inserto colorato con i principali appuntamnti delle nostre chiese e opre evengeliche.

 

 

L’ascolto fiducioso e la crisi dei valori

(Luca 10,38-42)

Patrizia Barbanotti*

Il contesto è quello di un viaggio e di una sosta rigenerante in una casa accogliente ed amica. Gesù è tra amici/discepoli... Marta, protagonista del racconto, è a pieno titolo una discepola e si sta impegnando a fondo: vuole rendere quel momento piacevole, poiché ama i suoi ospiti e vuole che essi stiano bene... E' indaffarata, forse ansiosa. In fondo non chiede tanto: vuole la solidarietà di sua sorella, desidera collaborazione, un po' di equità nella ripartizione del lavoro. Le sembra talmente ovvio che osa coinvolgere Gesù, lo fa con molta naturalezza. Però le cose non vanno come previsto... Gesù riprende Marta, anche se con affetto. Non abbiamo difficoltà ad immedesimarci con una persona che ha mille impegni e responsabilità ed è ansiosa perché non sa come venirne a capo, ed ha il problema di stabilire delle priorità, effettuare scelte.  Certamente la posizione di Gesù è drastica e chiara: UNA cosa è quella giusta. Non c'è sfumatura possibile: Marta, in quel momento, ha fatto la scelta sbagliata.

Il vangelo spesso produce un effetto di spaesamento. Spesso reagiamo tornando assai prontamente a paesaggi più rassicuranti. Infatti, anche nel nostro caso, esistono a portata di mano alcune soluzioni! Una di queste è dire che l'atteggiamento di Maria è giusto in sé.

Maria avrebbe capito che a volte è giusto “perdere” o “prendere” tempo per sé... oppure che si può rinunciare al pranzo pur di stare bene in compagnia degli amici; ...che gli ospiti preferiscano attenzione ed ascolto piuttosto che la frenesia dei preparativi, che Maria scopre un lavoro “intellettuale” generalmente precluso alle donne. In fondo però ho l'impressione che queste “soluzioni” che valorizzano la scelta di Maria come scelta etica alternativa, in fondo portino fuori strada, che portino l'attenzione tra due scelte etiche anziché sulla qualità di due relazioni. A mio parere il testo affronta alla radice la questione dei “valori” in generale, delle cose che sono “necessarie” per metterla in discussione.

Siamo qui per capire che cosa sia la “Buona parte”, per imparare a scegliere quello che veramente è “necessario”, senza affrettarci a sostituire un “valore” con un altro, ma uscendo dalla logica di ciò che serve, è utile, vale... per entrare in quella di ciò che è vero, vitale, di cui abbiamo veramente bisogno. Non si tratta di “fare” questo o quello, ma di stabilire la giusta relazione diretta, personale, con lui. Ciò può accadere solo attraverso una conoscenza nutrita dall'ascolto attivo e fiducioso nella tensione a comprendere ciò che vuole comunicarci.

Dio viene incontro agli esseri umani in Gesù Cristo, li accoglie e vuole rimanere con loro. E' la buona notizia che irrompe prepotente nei cieli di Betlemme, la notte di Natale; ribadita il mattino di Pasqua, dopo l'apparente sconfitta della croce; è ancora la buona notizia per le generazioni future che potranno continuare ad essere contemporanee di Gesù Cristo attraverso la promessa dello Spirito Santo... La prossimità di Gesù agli individui, la sua accoglienza nei loro confronti, costituisce il punto di svolta nella loro storia personale. Un incontro, una “comunione/convivialità” da parte di Gesù che chiede una risposta. Altrove nel NT viene definita “fede”. Sarà dunque l'ascolto e la fiducia in quello che Gesù ha da dirci a determinare, di volta in volta quali siano le priorità, le scelte giuste che devono guidare il nostro agire perché lui è“la Via la Verità e la Vita”. Suppongo che questa sia la scelta della buona parte fatta da Maria: che abbia ritenuto “necessario” rispondere nuovamente con l'ascolto all'incontro con Gesù (non perché si tratta di completare i “dati” da acquisire, ma di una relazione viva!)

Non abbiamo nessun motivo di temere derive spiritualiste. L'ascolto, l'accoglienza della parola di Gesù non può che portarci verso gli altri, ad un comportamento di accoglienza attiva e creativa nei confronti del prossimo; non può che accrescere la propria responsabilità... magari vissuta senza le ansie, gli affanni, che al nostro prossimo non fanno un gran che bene! L'ascolto non è alternativo all'azione (la comprensione di una parola evangelica può dischiudersi mentre imbocchiamo un infermo!) e l'azione non fa che rendere più urgente l'ascolto.

Non abbiamo nessun motivo di temere recrudescenze patriarcali. L'individuo coinvolto in questa relazione acquista coscienza di sé, della propria dignità di figlio/a e di amico/a di colui che è il Signore. L'ascolto attivo della parola di Gesù rende concrete nuove, inedite, possibilità sconosciute nell'orizzonte dei “valori”: in questo caso quella che permette ad una donna di non essere in affanno... di occuparsi di teologia senza la mediazione di discepoli maschi!

 

 

 

Il naso tra i libri

Sara Rivedi Pasqui

 

Il 15 novembre del 1915 si inaugura La Maison des Amis des Livres in rue de l’Odeon, una tranquilla via di Parigi situata sulla riva sinistra della Senna. E’ una normale libreria fornita anche di un sistema di prestito, di una “biblioteca circolante” come si chiamava allora. Con una piccola quota mensile, infatti, i clienti possono portarsi i volumi a casa, leggerli e restituirli nei tempi stabiliti. La fondatrice de La Maison è Adrienne Monnier*, ha 23 anni, nessuna esperienza libraria, ma una forte passione per la letteratura. La giovane donna nasce a Parigi nel 1892, il padre è un impiegato delle poste che proviene dal Jura, la madre è originaria della Savoia, ha una sorella Maria di due anni più giovane di lei. Dopo aver terminato gli studi superiori si trasferisce a Londra per un periodo di nove mesi, durante questo soggiorno inglese insegna francese e lavora come dama di compagnia. Tornata a Parigi insegna in una scuola privata ed in seguito come segretaria presso il giornale L’Université des Annales dove pubblica qualche recensione. Nel 1913 spera di ottenere un impiego al Mercure de France, ma nel novembre dello stesso anno il padre, in servizio sul vagone postale di un treno, resta vittima di un incidente. Riceverà un indennizzo sostanzioso che generosamente dona alla figlia affinché possa realizzare un progetto accarezzato da tempo, aprire una libreria. All’inizio dell’attività Adrienne condivide la conduzione con una vecchia compagna di scuola, Susanne Bonnierre, la quale nel 1919 apre per conto proprio una libreria, tuttavia nei primi anni sarà piacevole per i clienti vedere dietro il banco due graziose giovani, una bruna e l’altra bionda. La Monnier comunicativa, dinamica, piena di entusiasmo e di fervore è un vero vulcano di idee, fin dall’inizio dedica ampio spazio alla letteratura contemporanea perché predilige tutto ciò che nel campo librario rappresenta una novità. Proprio per questa sua scelta ben presto si accosteranno alla libreria scrittori, pittori, musicisti che segnano il mondo letterario e artistico non solo francese come Valery, Claudel, Gide, Cocteau, Satie, Poulenc e che sosteranno presso la La Maison des Amis per conversare, sfogliare libri e riviste, intrattenersi piacevolmente con la giovane proprietaria. La ragazza approda al mestiere di librario senza alcuna esperienza, ma carica voglia di fare bene e fornita di una buona cultura  poiché ha letto le grandi opere della lettura francese, conosce il buon teatro, si interessa di scienze religiose e teosofiche. Ben presto si rivela un’abile tessitrice di rapporti interpersonali, una progettattrice eccellente, apprezzata, stimata e ricercata per la sua genialità creatrice, così la libreria diverrà luogo di scambi intellettuali di grande respiro. Nel 1916 con la collaborazione di Léon-Paul Forgue, frequentatore assiduo della libreria-biblioteca, Adrienne dà vita alla compagnia dei potassons i cui membri sono persone che si distinguono per gentilezza, amabilità, intuizione singolare e conoscenza delle novità letterarie. Numerose sono le donne che entrano e sostano nella Maison des Amis, aiutanti, commesse, abbonate al prestito, scrittrici ed artiste, tutte giovani ed intellettuali “senza silenzio e senza rinuncia”. Con il passare degli anni la libreria di rue de l’Odeon si trasforma in un laboratorio culturale ed editoriale, Adrienne Monnier privilegia da sempre le riviste letterarie quali veicoli di diffusione di idee nuove e nel 1925 fonda una rivista mensile di letteratura e cultura generale Le Navire d’Argent a cui daranno il loro contributo scrittori come Saint-Exupéry, Joice, Hemingway. Negli anni Trenta la libreria è un vero cenacolo letterario con nuovi arrivi, nuove frequentazioni, nuove amicizie. Nel 1951 Adrienne, affetta da reumatismo, cede la libreria e si dedica all’attività di scrittrice e giornalista. Nel 1955, tormentata dal morbo di Ménière, si suicida con una dose massiccia di barbiturici. L’autobiografico Rue de l’Odeon restituisce al lettore un mondo vivido ed affascinante, un’epoca di fermenti culturali ed un ambiente – la libreria – popolato dal mondo artistico e letterario fiorito fra le due guerre mondiali e di cui Adrienne ne è stata l’animatrice.

*Adrienne Monnier, Rue de l’Odeon, due punti edizioni 2010, pp. 216, €12

 

 

La Riforma in Italia.

Ricordando Salvatore Caponetto e la sua opera di storico

Carlo Papini

 

Sabato 2 aprile, a Firenze, nella sala del Centro Comunitario di via Manzoni, il Centro culturale protestante “Pietro Martire Vermigli” e la Libreria Claudiana, con la presidenza di Pawel Gajewski, hanno dedicato un pomeriggio al ricordo di Salvatore Caponetto, quale autore in particolare del volume La Riforma protestante nell’Italia del Cinquecento (Claudiana, 1992 e 1997).

Alla presenza di un vasto pubblico di colleghi, docenti universitari, parenti e amici, Marco Ricca, presidente del Centro culturale protestante “P.M. Vermigli”, ha ricordato i lunghi anni di presidenza di Caponetto quando egli si batté per dare al Centro una forte identità protestante ma indipendente dalle chiese, con un orientamento laico, non confessionale che potesse rappresentare tutti gli evangelici. Così è stato e così è anche oggi.

Alfonso Tortora, docente di metodologia della storia all’Università di Salerno, ha ripercorso con accurata e penetrante carrellata la vasta opera storica di Caponetto, dal 1940 al 2005, facendone notare il carattere innovativo per la sua epoca e la grande attualità che ancora conserva.

La storia inizia nel 1940 con l’identificazione dell’autore (allora sconosciuto) del famoso Beneficio di Cristo nel benedettino Fontanini di Mantova, che gli valse una lettera di approvazione di Benedetto Croce.

Ma molte altre sono le novità portate dalle assidue ricerche dello storico catanese. In particolare, per quanto riguarda la Sicilia. Grande merito di Caponetto è di aver messo in luce il costante conflitto ivi esistente tra gli ordini religiosi (in particolare i gesuiti) e l’Inquisizione siciliana, organo politico della monarchia spagnola. Un conflitto che ha favorito una grande diffusione della Riforma, in particolare in città come Messina e dintorni. Qui Caponetto ha potuto disegnare un’intera società in movimento.

Nel 2000 Caponetto pubblicò Melantone e l’Italia, un altro libro innovatore fortemente sottostimato dalla cultura italiana, ancora restia a riconoscere al grande Riformatore il posto che gli spetta.

Ma il vero capolavoro di Caponetto rimane il suo volume sulla storia della Riforma in Italia, un’impresa mai tentata prima in cui sono riassunte le ricerche di un’intera vita.

Infine Domenico Maselli, collega e amico, ne ha rievocato la figura umana, riassumendola in tre dignità:

1.       la dignità politica di antifascista e socialista

2.       la dignità spirituale di cristiano ed evangelico;

3.       la dignità di ricercatore antico stile (di cui si è perso il ricordo) che costruisce sulla presenza costante dei testi.

Secondo Maselli, La Riforma protestante nell’Italia del Cinquecento di Caponetto è uno dei tre libri per cui il protestantesimo italiano potrà andare fiero nei prossimi secoli (gli altri sono: Risorgimento e protestanti di Giorgio Spini e Storia degli anabattisti di Ugo Gastaldi). Grazie a Caponetto per questo capolavoro, frutto di una vita – ha affermato Maselli – da qui dovranno partire quelli che vorranno tracciare un ponte tra quella riforma e noi.

Una caratteristica del nostro storico è stato il particolare amore per i suoi personaggi, un amore che glieli ha fatto delineare in una maniera incredibile. Tra i personaggi amatissimi da Caponetto, Maselli ha ricordato Aonio Paleario e Pietro Carnesecchi.

Lo studioso catanese ha avuto la capacità di collegare la Riforma di popolo con la Riforma di élite. Molte delle sue opere ci presentano un personaggio significativo e l’ambiente in cui ha operato: Bartolomeo Spadafora e la Riforma in Sicilia, il Beneficio di Cristo e la Riforma a Napoli, Aonio Paleario e la Riforma in Toscana, ecc. E’ un enorme passo in avanti, rispetto alla ricerca sui singoli “eretici” tipica del suo tempo.

Nel ricco dibattito a seguito delle relazioni è stata ancora rievocata la personalità del grande educatore, sempre pronto a interessarsi alla formazione e alla riuscita dei suoi allievi. Una personalità che ci ha lasciato una grossa eredità umana e spirituale: è stato giusto rievocarla.

 

Scrivono alla redazione: La nostra cittadinanza

Naeem Malik

La progressiva estensione del diritto di cittadinanza costituisce sicuramente una conquista storica. All’acquisizione formale delle libertà individuali è comunque auspicabile che corrisponda sempre l’esercizio di una libertà sostanziale.

Oggigiorno, almeno a livello nazionale, assistiamo ad un diffuso disinnamoramento verso la cosa pubblica. La fiducia nei riguardi delle istituzioni è senza dubbio compromessa da disdicevoli fatti di cronaca che coinvolgono la classe politica dirigente. Tuttavia credo che il disimpegno delle masse sia piuttosto un fatto ormai strutturale e, forse, figlio di un concetto di benessere quanto meno equivoco.

Per avvicinarsi alla comprensione di tutto ciò non si può prescindere dall’analisi delle condizioni sociali, economiche, politiche, religiose, oltre che ambientali, in cui è venuto a formarsi lo stato italiano unitario.

Nel secolo scorso la radio, debuttando come voce del regime fascista, ha avviato un primo processo di omologazione su scala nazionale. La televisione, poi, nel dopo guerra, ha dilagato nelle nostre case divenendo progressivamente ostaggio di logiche puramente mercantili.

C’è da chiedersi, oggigiorno, se i vantaggi conseguiti in materia di alfabetizzazione e di crescita dell’identità nazionale non siano stati annullati dal grave decadimento culturale prodottosi con l’egemonia delle televisioni commerciali.

Ci troviamo di fronte ad una vera e propria colonizzazione degli ambiti famigliari che, per la sua invasività e per i contenuti veicolati, è in grado di realizzare una forma di dipendenza strisciante che mina la sfera della decisionalità in ciascuno di noi. La fuga in avanti delle tecnologie applicative, anziché unire gli individui, ha contribuito spesso ad indebolirli e ad isolarli.

La navigazione su internet ha sicuramente creato nuove ed impreviste opportunità, ma l’uso indisciplinato di tale accesso rischia di ridimensionare l’impegno attivo dei singoli. Le capacità di aggregazione hanno quindi ancor più bisogno di essere stimolate perché ciascuno di noi possa sentirsi protagonista o partecipe di una sia pur piccola esperienza: l’unica che gli appartiene.

Luigi Pirandello diceva “Credete di vivere, rimasticate le parole dei morti”.

Queste parole ancora oggi possono costituire un monito ad una vigilanza rinnovata e costante, per non cedere alla comoda arrendevolezza. Ecco allora che risulta opportuno interrogarsi sul significato, oggi, della cittadinanza.

Il numero, in una società di massa, non può di per sé confortare la ragione, essere considerato espressione della bontà di una scelta; occorre diffidare dalle superficiali adesioni ai vari blocchi contrapposti che storicamente si susseguono. Soltanto l’umile riconoscimento del nostro essere un’entità effimera, ma dotata di spirito e ragione, può guidarci in un percorso che definirei di “affidamento” accompagnato, sempre, dall’argomentazione consapevole delle decisioni prese.

Il ricordo di parole scritte da Ignazio Silone in “Uscita di sicurezza” mi rimanda ad una verità ineludibile, che suona pressappoco così: “O si sceglie o si è scelti”. L’augurio che la prima soluzione prevalga nella nostra politica quotidiana (nel senso di cittadini della polis) non ci deve far dimenticare che è sulla seconda che si costituisce il nostro rapporto di fede.

 

Associazione “IL sassolino bianco”

Con la primavera sbocciano nuovi progetti e maturano quelli già avviati da tempo per il “Sassolino Bianco”, l’associazione di volontariato che dal 1997 è al fianco di bambini e ragazzi in difficoltà in Italia e nel Mondo. Progetti che spaziano dalla Bielorussia al Mali; dall’Argentina al Congo; dal Piemonte all’Abruzzo. Con un intervento allo studio anche in Toscana, più precisamente nel carcere femminile di Empoli: qui, il “Sassolino Bianco” e il Gruppo carceri della Chiesa valdese stanno progettando la risistemazione del cortile esterno e del giardino, ovvero dell’area dove le detenute incontrano i figli. Questo e altri progetti saranno presentati, per l’approvazione, nel corso dell’assemblea dei soci domenica 22 maggio, a partire dalle 10, alla Foresteria Valdese di Firenze “Gould” (via de’ Serragli, 49) nella quale avranno diritto di voto i soci in regola con le quote 2011.

Tante e diversificate le iniziative messe in campo dal Sassolino Bianco. BIELORUSSIA: sostegno a distanza per gli studi professionali di 50 ragazzi provenienti dagli internat; il sostegno al centro per disabili di Grodno; il campo estivo per 20 bambini dell’internat di Radun e la realizzazione di un allevamento per autosostentamento di 1000 bambini di Chernobyl, ospiti del Centro “La Perlina”, Kobrin; l’acquisto della strumentazione per il corso di elettricisti dell’ìstituto professionale di Voronovo; il sostegno al Centro di accoglienza di Radun per minori vittime di abusi.

CONGO: sostegno agli studi per 5 ragazze della regione del Kiwu, vittime di violenza nel conflitto che sta insanguinando il Paese.

MALI: tramite Reach Italia, sostegno agli studi di 10 bambine.

ARGENTINA: realizzazione di un laboratorio di cucina del Centro per ragazze madri “Hogar del Sol”, Paranà.

ITALIA: costruzione del centro sociale di Camarda, uno dei paesi più colpiti dal sisma in Abruzzo del 2009, con attività particolarmente rivolte ai bambini terremotati. Laboratorio linguistico per minori cinesi in Val Pellice (in Piemonte) che promuove l’accoglienza e l’inserimento dei piccoli stranieri.

Tra le opere già realizzate, ricordiamo la ristrutturazione di servizi igienici, dormitori e aule di tre ìnternat in Russia e Bielorussia; un frutteto di due ettari nel centro “La Perlina”, Kobrin (Bielorussia); soggiorni in Italia, dal 1997 al 2008, per oltre 400 bambini provenienti da internat bielorussi; sostegno a distanza che ha visto 125 ragazzi, dal 2001 a oggi, concludere i loro corsi professionali; laboratori di taglio/cucito, parrucchiera in Congo e Argentina.

Per contattare l’associazione, è possibile telefonare al 3294519863 oppure scrivere una mail all’indirizzo info@ilsassolinobianco.org Per sostenere l’associazione: Banca Popolare di Milano Agenzia 241 Firenze –via Accolti 23 IBAN: IT 66 H 05584 02801 000000000387, BIC: BPMIITM1241 Intestato: SASSOLINO BIANCO CCP n°21657507 Associazione Il Sassolino Bianco via Manzoni 21, 50122 Firenze; 5 x Mille: 02228810483

 

 

 

libreria claudiana di firenze

tel.055.28.28.96 / libreria.firenze@claudiana.it

Si sono tenuti i previsti appuntamenti di Aprile organizzati in collaborazione con il Centro Culturale P.M.Vermigli e Radio Voce della Speranza: la presentazione del libro di Gabriele De Cecco, Fede e impegno politico, le 2 conferenze del ciclo “Pensare la fede, dire la speranza”, l'incontro su Testimonianze dall'Italia libera. Grazie a tutti i partecipanti e agli ospiti intervenuti: Valdo Spini, Giovanni Mottura, Mario Affuso, Giancarlo Bruni, Stefano Molino, Lidia Maggi, Paolo Fabbri, Aldo Visco Gilardi, Paola Jervis e Marco Ricca.

Prossimi appuntamenti:

Sabato 14 maggio 2011 – ore 17:30 Chiusura del ciclo “Pensare la fede, dire la speranza – Anno II” sul tema “Gesù: un ostacolo al dialogo interreligioso?” Interviene il past. Sergio Manna, introduce e modera il past. Pawel Gajewski.

 

Settimana di preghiera e di impegno contro ogni forma di omofobia.

Quest’anno la settimana di preghiera e di impegno contro ogni forma di omofobia si snoderà tra due appuntamenti. Giovedì 12 maggio nella Chiesa Parrocchiale Madonna della Tosse si terrà la veglia di preghiera e di solidarietà con tutte le vittime dell’omofobia. Giovedì 19 maggio dalle 18.30 l’associazione “Fiumi d’acqua viva” invita al circolo “Andrea del Sarto” per un importante dibattito sulle libertà civili.

 

Centro Sociale Evangelico e la Cooperativa Sociale “LA RIFORMA”

Due importanti manifestazioni scandiranno le prossime settimane. Mercoledì 18 maggio, dalle 13 ci riuniremo nei locali di via Manzoni per la nostra festa di primavera. Sarà allestito un ricco buffet.

Dal 25 al 27 maggio, dalle 15 alle 18 gli stessi locali ospiteranno la mostra – vendita dei lavori eseguiti dal gruppo. Saranno allestiti buffet, lotteria, pesca, ecc.

 

Chiesa evangelica BATTISTA

http://chbattistaborgognissanti.interfree.it

I culti del mese si sono svolti regolarmente, preceduti, trenta minuti prima, dalla riunione di preghiera. Regolari anche tutte le attività di Studio Biblico (mercoledì), Scuola Domenicale, Riunioni nelle case, Banco Alimentare, Tempio silente, Venerdì di preghiera. Domenica 16 aprile un piccolo gruppo ha partecipato al Culto interdenominazionale tenutosi presso la Chiesa Avventista e promosso dal Consiglio dei pastori e dei responsabili delle chiese evangeliche fiorentine. Mercoledì 20 aprile, serata di meditazione in collaborazione con la Parrocchia di S.Lucia al Prato, con la past.ra Lidia Giorgi e Don Paolo Arzani. Venerdì 22 aprile presso la Parrocchia Madonna della Tosse, partecipazione al culto ecumenico del Venerdì Santo. La comunità esprime il proprio cordoglio a Saverio Violi per la scomparsa del suo babbo “Mimmo”: l'abbraccio si estende a tutta la sua famiglia in Calabria, oltre che a Sandra, Davide e Gioele. La preghiera della comunità intercede a favore degli infermi e degli afflitti, per la missione, per i perseguitati, i disprezzati e a sostegno di chi perde la speranza in un futuro migliore.

Dal 1 maggio la pastora Anna Maffei inizierà il suo ministero pastorale a Firenze.

 

Chiesa evangelica valdese

www.firenzevaldese.chiesavaldese.org

Assemblea di chiesa. Il concistoro comunica che la prossima assemblea di chiesa si terrà domenica 29 maggio in via Alessandro Manzoni 21, dalle 10.30 all3 17 ca. La giornata comunitaria inizierà con un breve culto presieduto dal pastore Gajewski; dalle 11 si apriranno i lavori assembleari, i quali proseguiranno con una breve (un’ora circa) pausa pranzo fino alle 16.30. La giornata si concluderà con altro breve culto preparato dal gruppo di catechismo.

Culto di Pentecoste e le nuove ammissioni. Domenica 12 giugno, durante il solenne culto di Pentecoste saranno ammessi come membri comunicanti della nostra chiesa Claudio Cardone e Marta Torcini. La festa proseguirà a Casa CARES, come di consueto negli anni scorsi.

Esperienza di lutto. Tutta la comunità esprime il cordoglio per la scomparsa di Flora Wiechmann Savioli. Flora si è spenta serenamente a casa sua circondata dall’affetto dei suoi parenti e degli amici. Un breve culto di commiato davanti all’urna con le ceneri si è tenuto lunedì 18 aprile nella cappella del cimitero evangelico agli Allori.

Convivialità, accoglienza, relazioni ecumeniche. Giovedì 14 aprile abbiamo ospitato nei nostri locali di via Manzoni un’importante riunione del gruppo di lavoro creato dalla Chiesa evangelica valdese e dalla Chiesa evangelica luterana in vista dell’Assemblea Generale della Comunione delle Chiese Protestanti in Europa. Tale assemblea si terrà a Firenze dal 20 al 26 settembre 2012.

Sabato 16 i bambini e i genitori della Scuola Domenicale si sono incontrati di nuovo in via Manzoni per partecipare al laboratorio di ceramica organizzato e guidato da Anna Maria Barducci. Questa volta all’incontro ha partecipato un numeroso gruppo di bambini e genitori provenienti dalla Chiesa valdese di Siena. Ricordiamo che si tratta della ripresa di un progetto che già in occasione del pranzo di Natale ha prodotto una notevole quantità di simpatici doni offerti dai bambini ai membri della nostra chiesa.

Il 22 aprile un numeroso gruppo di persone ha partecipato alla preghiera ecumenica del Venerdì Santo tenutasi nella chiesa parrocchiale Madonna della Tosse e preparata in collaborazione con la Chiesa apostolica italiana, Chiesa battista di Firenze e con il Gruppo di omosessuali credenti Kairos.

Mercoledì 27 aprile il pastore Gajewski ha accolto nel tempio di via Micheli un gruppo dei ragazzi di seconda media, provenienti dalle Scuole Pie Fiorentine. È stato un momento particolarmente intenso è divertente. I ragazzi hanno dimostrato di conoscere bene la storia della Riforma protestante, facendo domande molto pertinenti sull’attualità della Chiesa valdese e del protestantesimo europeo.

Solidarietà con il Giappone. Sabato 21 maggio, alle 18 il nostro tempio ospiterà un concerto (a offerta libera) il cui ricavato sarà devoluto alle popolazioni colpite dallo tsunami in Giappone. Tra gli artisti che hanno promosso il concerto c’è nostra sorella coreana Myung-San Ko (Lisa).

Congratulazioni. Esprimiamo le nostre più sentite congratulazioni alla sorella Olivia Bertelli che ha conseguito la laurea specialistica in scienze economiche. Olivia è impegnata da anni nel catechismo e nel gruppo giovani. Un affettuoso augurio affinché i suoi talenti possano portare molto frutto nella chiesa e nella società civile.

Esperienze di malattia. Siamo particolarmente vicini a tutte le persone malate della nostra chiesa. In particolare la comunità si stringe in un affettuoso abbraccio intorno a Mario Downie, a Pier Francesco Padelletti e alle loro famiglie. Preghiamo affinché il Signore voglia sostenere questi due fratelli in un momento di sofferenza.

 

Ecumenicamente (s)corretto

Roberto Davide Papini

E così, quasi senza che ce ne accorgessimo, è passata anche la beatificazione di Giovanni Paolo II. La consueta discrezione vaticana, la ritrosia della Chiesa cattolica romana a celebrarsi in maniera trionfalistica, la naturale scelta di equilibrio e neutralità da parte della Rai e dei mass media in genere quando si tratta di questioni religiose, hanno fatto passare l'evento senza clamore, quasi di nascosto. Oltretutto, è stato raccontato omettendo alcune delle principali imprese di Giovanni Paolo II. Non si è parlato di quando, in gioventù, ha corso i 100 metri in 8 secondi e 9 decimi oppure ha segnato il gol decisivo per la vittoria della Polonia ai campionati del mondo di calcio, facendosi un cross da solo e realizzando di testa da 40 metri. Oppure di quando ha fermato da solo e a mani nude un asteroide che stava per colpire Castel Gandolfo o ancora di quando ha percorso a nuoto il tratto di mare da Napoli a Genova in un'ora e 20 minuti in abito papale. Insomma, un uomo straordinario, per nulla celebrato nei giorni scorsi. E allora, noi di "Ecumenicamente (s)corretto" vogliamo parlarne un po' e prendiamo in prestito dal brillante pastore Emanuele Fiume un testo che ha spopolato su Facebook nei giorni della beatificazione, con citazione di uno che era ecumenicamente scorrettissimo...

A Dio solo l’onore e la gloria!

La venerazione delle spoglie del nuovo Beato sarà possibile a tutti i fedeli

la stessa domenica primo maggio, subito dopo la cerimonia della beatificazione e proseguirà fino ad esaurimento del flusso dei fedeli. Le spoglie del nuovo Beato saranno esposte per la venerazione nella Basilica di San Pietro, davanti l'Altare della Confessione". (Dal programma della beatificazione di Giovanni Paolo II, domenica 1 maggio 2011)

Fatto sta che il popolo che si dice cristiano è giunto ad essere così totalmente idolatra quanto mai  lo furono i pagani, poiché ci si è prostrati ed inginocchiati dinanzi alle reliquie allo stesso modo che dinanzi a Dio. Si sono accese torce e candele in segno d’omaggio. Vi si è riposta la propria fiducia. Vi si è cercato rifugio come se vi fossero racchiuse la forza e la grazia di Dio. Se l’idolatria consiste nel rivolgere altrove l’onore dovuto a Dio, potremo forse negare che questa sia idolatria? E non bisogna addurre la giustificazione che si tratta di uno zelo di persone rozze e semplici, o di donnette, perché si è trattato di un disordine spirituale di portata generale, approvato da coloro che detenevano il governo e la guida della Chiesa. E addirittura si son poste le ossa dei morti e tutte le altre reliquie sull’altar maggiore, nel luogo più elevato ed eminente, per farle adorare con maggiore legittimità. Ecco dunque come la folle cura che si è nutrita fin dall’inizio nel far tesoro delle reliquie è giunta a questa palese empietà: non solo ci si è sviati completamente da Dio per perdersi in cose corruttibili e vane, ma, con esecrabile sacrilegio, si sono adorate creature morte ed insensibili, anziché il solo Dio vivente.
Giovanni Calvino, Trattato sulle reliquie, prima edizione 1543.

 

 

  

 

 

 

 

 

 

Diaspora evangelica

Direttore ai sensi di legge: Gabriele De Cecco

 

Direzione, redazione:

Via Alessandro Manzoni, 21 – 50121 Firenze

Tel.: 0552477800

concistoro.fivaldese@chiesavaldese.org

www.firenzevaldese.chiesavaldese.org

 

 

In redazione: Pawel Gajewski, Roberto Davide Papini, Roberto Rossi, Alessandro Sansone

 

Reg. Tribunale di Firenze, 16 ottobre 1967, n. 1863

 

Ciclostilato in proprio – Diffusione gratuita

 

Spedizione in abbonamento postale

Comma 20/C, art. 2, L. 662/96 – Filiale di Firenze

In caso di mancato recapito restituire al mittente, che si impegnerà a corrispondere la relativa tassa presso l’Ufficio P.I. di Firenze